“Annagghiamo il malloppo”| Il blitz frena lo spreco di denaro

di

05 Marzo 2020, 05:16

1 min di lettura

PALERMO – L’ultima tranche dei finanziamenti pubblici i fratelli Giovanni Salvatore e Francesco Di Liberto li hanno incassati il 27 dicembre scorso. Poco più di due mesi fa la Regione siciliana ha accreditato due milioni e 240 mila euro sul conto corrente aperto presso una banca di Belmonte Mezzagno. Il conto è intestato a Nunzia Salvina Pipitone, moglie di Giovanni Salvatore Di Liberto. L’ultimo documento consegnato alla Regione è stato, secondo la Procura di Palermo, un finto contratto di mutuo bancario.

Ed è anche sulla scorta di questo passaggio di denaro che il giudice per le indagini preliminari Rosario Di Gioia ha emesso ieri l’ordinanza di custodia cautelare, pur ritenendo che ci sia una questione di incompetenza territoriale in favore del giudice di Termini Imerese. In carcere e ai domiciliari sono finiti pure dirigenti e funzionari dell’Ispettorato provinciale all’agricoltura di Palermo (leggi l’articolo).

Erano gli stessi fratelli Di Liberto, da ieri agli arresti, a commentare: “… entro l’anno abbiamo gli altri decreti e questi sono decreti che sono soldi che ci dobbiamo prendere… si ci approvanu sti progetti u mailoppu riannagghiamo arrè (afferriamo di nuovo il malloppo)”.

“L’imminenza di nuovi finanziamenti (strutturati, come è noto, in più tranches) – scrive il giudice – legittima la necessità di provvedere con urgenza”.

La verità è che siamo solo all’inizio del lavoro dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria (leggi l’articolo). Lo scrive ancora il gip: “Nonostante l’ampia attività di indagine già svolta, appare ben probabile che, successivamente all’esecuzione del presente provvedimento, possano essere svolte ulteriori indagini al fine di addivenire alla compiuta acquisizione di tutti gli elementi di responsabilità a carico degli indagati”.

Pubblicato il

05 Marzo 2020, 05:16

Condividi sui social