La Corte dei Conti al Comune:| “Esperti, no a sforamenti”

di

26 Luglio 2013, 19:35

2 min di lettura

PALERMO – Né consulenti, né esperti. La Corte dei conti risponde al comune di Palermo e ribadisce che, anche in Sicilia, valgono le regole che valgono per il resto d’Italia: dal 2011, quindi, la spesa annua per le consulenze non può essere superiore al 20 per cento di quanto speso nel 2009. E questo vale anche per gli esperti.

Il 20 dicembre scorso, infatti, il sindaco Orlando aveva scritto alla Corte dei conti per chiedere un “parere chiarificatore” per capire se la norma contrastasse o meno con altri pronunciamenti della magistratura. E le tesi del primo cittadino erano state sostenute anche dal segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, che il 2 gennaio aveva scritto alla Corte per dar man forte al sindaco.

Ma i giudici hanno risposto mettendo tutto nero su bianco e specificando che gli esperti, sebbene diversi dai consulenti perché stretti collaboratori del sindaco, comunque devono sottostare ai limiti di spesa, come confermato anche dai magistrati che hanno rigettato i numerosi ricorsi di altre regioni. Quindi, anche se si tratta di esperti, il sindaco non potrà spendere più del 20 per cento del 2009 pari a circa centomila euro: un precetto che, in realtà, era in vigore sin dal 2011, sotto l’amministrazione Cammarata e il commissariamento Latella. Ma adesso bisognerà capire, inoltre, se la figura del direttore generale rientri o meno tra gli incarichi esterni e che, quindi, non possono (e non potevano anche nel 2011) superare un determinato limite di spesa.

Articoli Correlati

“Credo che la Corte dei Conti non faccia altro che ricordare al comune di Palermo che bisogna, su consulenti ed esperti, prima guardare alle professionalità interne all’amministrazione. E invito il sindaco a usare meno consulenti a titolo gratuito, che hanno piccoli costi, o comunque solo per alcune aree come il sociale e la cultura, ma per il resto si faccia a meno di consulenti o esperti. Sono invece d’accordo alla nomina di un direttore generale scelto però all’interno dell’amministrazione, in cui ci sono professionalità adatte al ruolo”.

 

Pubblicato il

26 Luglio 2013, 19:35

Condividi sui social