Cronaca

Covid-19, scontro sul coprifuoco: Pogliese in piazza contro i divieti

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30 Aprile 2021, 13:30

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CATANIA – “È surreale e grave che il sindaco di Catania convochi una manifestazione contro il coprifuoco”. Matteo Iannitti, già candidato primo cittadino per Catania Bene Comune, non ci sta e si scaglia contro Salvo Pogliese che ha aderito ufficialmente alla manifestazione di Fratelli d’Italia per chiedere l’abolizione del divieto di circolazione oltre le 22.00 e dichiarato pubblicamente che il “coprifuoco è una follia”. Una convocazione – aggiunge Iannitti – avvenuta “in un momento di contagi record”. Davanti ai quali – dice ancora Iannitti – il coprifuoco “è una misura dura, ma volta unicamente alla riduzione degli effetti del Covid 19”.

La polemica

Scatta, dunque, da sinistra la polemica sulla presa di posizione di Pogliese, che – nella veste di segretario regionale di FdI – ha aderito alla campagna nazionale promossa dal partito di Giorgia Meloni in opposizione al governo guidato da Mario Draghi. “Mentre tutte le autorità tentano di cercare una collaborazione istituzionale per frenare l’avanzare della pandemia, col suo carico di sofferenza e morte – continua Matteo Iannitti – il sindaco abdica al suo ruolo e tenta di lucrare politicamente sull’esasperazione delle persone e dei lavoratori”. 

La dura presa di posizione di Iannitti si traduce in un appello al Prefetto affinché possa vigilare sull’iniziativa dei meloniani. “La manifestazione, come ennesima provocazione, è convocata alle ore 21, col palese intento di infrangere il coprifuoco – scrive Iannitti – Cosa farà la polizia municipale domani sera? Cosa farà la Questura? Cosa dirà il Prefetto? Con che faccia il Comune potrà chiedere il rispetto delle regole nel momento in cui il Sindaco le dichiara illegittime? Per il bene della città il Sindaco non vada. Il Sindaco chieda scusa”.

La posizione di Fratelli d’Italia

Arriva la replica da FdI. “Mentre ci sono pareri discordanti degli stessi scienziati sul coprifuoco, non capisco come Ianniatti sia pronto a sposare acriticamente un provvedimento che pesa tantissimo sulla pelle dei lavoratori”, così a Live Sicilia Ludovico Balsamo, coordinatore cittadino di FdI e assessore comunale alle Attività produttive. “Condivido appieno la battaglia di Giorgia Meloni – aggiunge – perché, nonostante la ristorazione si ferma da mesi, la curva dei contagi non si sta affatto piegando: forse non è lì il problema”.

Balsamo pungola l’esecutivo Draghi: “Non abbiamo visto il governo, finora, scervellarsi nel tentativo di normare una situazione al limite e che tocca il futuro di un’intera categoria. Fosse stato permesso ai ristoratori di lavorare con le sole prenotazioni – aggiunge – avremmo tenuto assieme le istanze degli operatori con l’esigenza di calmierare il volume delle persone in giro. Il risultato è che i ristoranti stanno fallendo e che il virus continua circolare sui mezzi di trasporto”. 

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Di Salvo: “Scelta populista”

Parla di contraddizione “istituzionale” Salvo Di Salvo, consigliere di Grande Catania. “Le dichiarazioni del Sindaco Pogliese nel promuovere la manifestazione contro il Decreto del Governo Draghi é un scelta populista, preoccupante da parte del rappresentante Istituzionale più alto in carica in città. La frenetica sensazione di perdere consenso costringe il Sindaco Pogliese a dichiarare iniziative sapendo che la sua responsabilità da Sindaco non gli consentono di sostenerle perché altrimenti non si spiega perché la Polizia Municipale su mandato del Sindaco Pogliese ha registrato diverse sanzioni Amministrative ai titolari dei locali che non hanno rispettato l’orario del coprifuoco o che non sono in regola con le misure anticovid. Pertanto mi sembra da irresponsabile promuovere una manifestazione e nello stesso tempo sanzionare. Allora delle due una il Sindaco dichiari che a Catania non ci sono contagi chieda al Presidente della Regione che Catania diventi zona bianca e così potremmo favorire l’economia della città altrimenti Sindaco la è solo banale demagogia. La città rivendica piuttosto la mancanza di un Sindaco a sostegno della sua comunità, concretamente”.

L’opposizione: “Pogliese non dimentichi di essere sindaco”

“Ci auguriamo che Pogliese non dimentichi di essere il sindaco della nostra città prima che coordinatore del suo partito e che decida quindi di non partecipare alla protesta poiché in quanto primo cittadino è anche massima autorità sanitaria in città e come tale dovrebbe garantire ordine , sicurezza e dare l’esempio in merito rispetto delle regole sopratutto in una fase difficile come quella che stiamo vivendo , evitando di strumentalizzare la sofferenza dei settori più penalizzati d’ala pandemia”, scrivono così in una nota i consiglieri d’opposizione Ricotta, Gelsomino, Bianco, Tomasello e Zappalà.

La protesta di CpI contro il coprifuoco

Intanto, la sezione catanese di Casa Pound Italia ha manifestato contro il coprifuoco con iniziative a cavallo tra mercoledì e giovedì scorsi. “Appoggiare le proteste contro il coprifuoco è un atto dovuto – afferma un portavoce di CasaPound Italia –  Mantenere il coprifuoco è una scelta politica, l’emergenza sanitaria c’entra ben poco. A pagare, come al solito, sono i cittadini che si ritrovano ancora una volta a dover fronteggiare un governo incapace di dare risposte serie a una crisi che dura da più di un anno. Al contrario dei grandi partiti la nostra posizione è chiara: il coprifuoco va abolito e scenderemo in piazza a sostegno e come cittadini finché non otterremo questo risultato”.

Verso il Primo maggio

In occasione del primo maggio, il sindacato Cub annuncia mobilitazioni anche a Catania.  “Portare il nostro Paese fuori dalla crisi è possibile – dichiara Marcelo Amendola, segretario nazionale – ma lo si deve fare in sicurezza. Lavoro, Salute e garanzie di un reddito dignitoso devono tornare ad essere il fulcro dell’azione politica e della pratica sindacale”. “Si devono affrontare le gravi conseguenze economiche della crisi in atto all’insegna dell’equità e della redistribuzione, chiamando i più ricchi a sostenerne il peso – prosegue -. È inoltre necessario affrontare e risolvere le crisi aziendali come Ilva, Alitalia, Embraco, Iveco senza svendere il nostro patrimonio industriale e recuperando una prospettiva operativa nei settori manifatturieri ad alto valore”. Un rilancio che va realizzato in sicurezza, ribadisce la CUB: “Questo significa che occorre agire per risollevare il welfare pubblico (Sanità, Istruzione, Assistenza e Previdenza) massacrato in anni di tagli selvaggi all’insegna dell’austerità”. 

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30 Aprile 2021, 13:30

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