05 Ottobre 2021, 19:06
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PALERMO- Le terze dosi stanno cominciando ad andare a regime, grazie a una macchina ben oliata. Al momento sono regolate da paletti inderogabili e riguardano una certa definizione, la più estrema, di fragilità. Ma, presto, dovrebbero essere coinvolti il personale sanitario e quelli che potremmo definire ‘semplicemente fragili’: persone che non stanno malissimo, ma che non stanno nemmeno benissimo e che hanno già goduto di una corsia preferenziale.
“Con le terze dosi stiamo andando bene – dice il commissario Covid dell’area metropolitana di Palermo – Renato Costa -. Ci occuperemo dei pazienti fragilissimi di ‘Villa Maria Eleonora’, con un altro protocollo di collaborazione, e dei parenti dei ricoverati. In contemporanea, tre squadre di Usca continueranno con le vaccinazioni itineranti al mercato di via Nina Siciliana. Passeremo subito ai sanitari, perché abbiamo avuto dei chiarimenti da Roma, e vorremmo allargare le terze dosi ai fragili con altre specifiche patologie. Non possiamo accettare che si siano persone a rischio perché l’immunità si sta abbassando: chi vuole vaccinarsi deve essere vaccinato. Nel frattempo, continuiamo i nostri controlli al porto e all’aeroporto, dove becchiamo qualche positivo. Al nostro drive in, invece, no. Come abbiamo detto più volte, l’aumento dei contagi portato dall’estate, dai turisti e dai rientri, si è esaurito”.
Alla Terapia intensiva Covid dell’ospedale ‘Cervello’, mentre scriviamo, ci sono quattro ricoverati. Un dato numerico basso, senza mai scordare la sofferenza di chi è in ospedale. Il ricoverato più giovane è un trentenne non vaccinato. “Questo dimostra che il vaccino funziona – dice il primario, il dottore Baldo Renda -. Non azzardiamo previsioni eccessivamente ottimistiche, però speriamo, con l’aumento delle dosi, di avvicinarci a una condizione di normalità”.
Dopo l’incremento dei mesi scorsi, non c’è stato a ottobre, finora, nessun paziente con il Covid all’Ospedale dei Bambini di Palermo. I dati parlano chiaramente: più di sessanta ingressi ad agosto, una trentina a settembre e nessuno dai primi giorni di ottobre. E’ ancora presto per mettersi in macchina e festeggiare, ma siamo in presenza di un segnale che appare confortante.
Se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è la sua imprevedibilità. Ci sono reparti che, in queste ore, stanno vedendo un leggero incremento o una mancata diminuzione dei malati. Il pronto soccorso del ‘Cervello’, per esempio, è la Terapia intensiva dello stesso nosocomio che ha quattordici ricoverati. C’è tanta voglia di ricominciare, ma anche tanta cautela. “I prossimi quindici giorni saranno decisivi – dice un medico -. Vedremo se a fine ottobre ci sarà un rialzo oppure no e capiremo meglio com’è l’andamento dell’immunità vaccinale”. Tanta voglia di ricominciare, sì. Ma pure la necessità di non restare delusi. Una nuova recrudescenza della pandemia sarebbe un colpo pesantissimo.
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05 Ottobre 2021, 19:06