31 Agosto 2021, 06:00
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PALERMO- Il professore Antonio Cascio, infettivologo, è un uomo perbene, con il coraggio dell’onestà. Ha semplicemente detto, in scienza e coscienza, più volte, quali sono i drammi che ci attendono, se non ci vaccineremo (quasi) tutti. E lo ha fatto anche nell’ultima intervista con LiveSicilia.it, lanciando una provocazione: facciamo pagare qualcosa a chi non si vaccina per il ricovero da Covid. Era, nella sua forma paradossale, un richiamo alla responsabilità. Il professore è finito, per avere raccontato, appunto, la verità, nella rete di certi mondi no vax.
Ora racconta: “Mi sono arrivati insulti e minacce via telefono, via chat e pure via mail. Io non mi spavento certo degli insulti, ma, davvero, c’è un clima di esasperazione che non fa bene a nessuno”. E aggiunge: “Mi hanno colpito molto le critiche aggressive e scomposte che ho ricevuto su una piattaforma professionale come Linkedin dove avevo postato l’intervista. Ritengo sia un dovere quello di contrastare le fake news sui social. E’ giusto che io, come uomo di scienza, dia le informazioni corrette e sia anche un punto di riferimento per lo smarrimento di tanti che, naturalmente, in questa confusione, possono sentirsi a disagio”.
E’ un fenomeno complesso quello della diffidenza o dell’avversione al vaccino. Ci sono molte persone non vaccinate, pacifiche e, sì, smarrite che non ne possono più del clamore, delle urla. La paura è il sentimento più difficile da sottomettere alla realtà, per cui bisognerebbe, in questi casi, procedere con l’ascolto e con la pazienza, in modo da dare a chiunque la possibilità di sfogare, al meglio, le sue ansie e di ricevere i necessari chiarimenti. Poi ci sono i no vax, a diversi strati, i sostenitori della teoria del complotto di un immaginario nuovo ordine mondiale che, a colpi di vaccino, vorrebbe imporsi. Ci sono quelli che si limitano a scrivere cose orrende sui social, quelli che minacciano, quelli che aggrediscono. Ed è un altro discorso.
La vicenda del professore Cascio non sembra isolata in un contesto in cui molte cose, magari differenti, si somigliano. Ne sa qualcosa Cinzia Orabona, titolare dell’enoteca ‘Prospero’, che è stata insultata e minacciata per avere pretesto che si entrasse nel suo locale con almeno una dose. Ne sa qualcosa la dottoressa Tiziana Maniscalchi, che guida il pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo. La sua ‘colpa’? Avere parlato con schiettezza del vaccino.
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31 Agosto 2021, 06:00