05 Novembre 2020, 15:47
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PALERMO– Chi attacca. Chi difende e contrattacca. Chi replica. Chi controreplica… Il governo regionale contro il governo nazionale. L’opposizione in Sicilia contro Musumeci. Tutti contro tutti, in un momento molto difficile in cui, forse, sarebbe lecito aspettarsi uno spirito bipartisan e più unitario. Tutti contro tutti, sì, con l’idea di attribuire la colpa all’avversario di turno.
Dopo la conferenza stampa del premier Conte che annunciava il colore ‘arancione’ per la Sicilia, ecco che è divampata l’ira del governatore Nello Musumeci: “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a “zona arancione” appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.
Subito si è aggiunto con una nota, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè: “Non lo voglio neanche pensare che Lazio e Campania siano state classificate regioni gialle perché dello stesso colore politico della maggioranza che sostiene il governo nazionale. E, quindi, non voglio neanche credere che si tratti di marchette sulla pelle dei siciliani. O c’è stato un palese errore, o qualcuno dovrà spiegarci perché le regioni più colpite dal Covid sono quelle meno colpite dalle decisioni del governo. Conte questa volta venga in tv per spiegarci i veri motivi per cui ha deciso di fare morire la Sicilia”.
“L’ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, con la quale si classifica la Sicilia come area arancione, è un provvedimento amministrativo che come tale, può essere impugnato dinanzi TAR, entro 60 giorni, da chiunque abbia interesse. Pertanto, Forza Italia Sicilia invita ufficialmente il Presidente della Regione, Nello Musumeci a impugnarla, con un’azione forte e incisiva, nell’interesse di tutti i siciliani, specialmente di tutte quelle categorie economiche lese da tale ingiustificabile classificazione”. Così il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Tommaso Calderone.
“I dati forniti da Roma sulla Sicilia non hanno mai posto la regione a rischio – insiste Giuseppe Catania, presidente dell’assemblea regionale di ‘DiventeràBellissima’ -. Il lavoro dell’assessore Ruggero Razza non può essere celato per ragioni politiche. Tutti i dati e i parametri nazionali non ci hanno mai posto in difficoltà, nonostante i ritardi ereditati, e nonostante gli errori di un governo nazionale precario e inconcludente che ha affrontato l’epidemia con la fallimentare app immuni, e la crisi economica con gli inutili monopattini elettrici”.
Ma, per qualcuno che se la prende con Palazzo Chigi, c’è qualcun altro che mette in mora Palazzo d’Orleans. “Musumeci, anziché attaccare in maniera pretestuosa il governo Conte, dovrebbe dire che i parametri che hanno determinano il colore delle Regioni non sono stati dati dal numero dei contagi, ma dalla situazione del sistema sanitario di ogni singola regione. Che, come sappiamo, in Italia viene gestito dalle stesse regioni”, dice il vice ministro per le infrastrutture Giancarlo Cancelleri.
Anche il Pd si fa sentire, con il suo capogruppo all’Ars, Giuseppe Lupo: “Se Musumeci avesse utilizzato il periodo estivo per adeguare le strutture sanitarie la Sicilia sarebbe area gialla. È surreale che Musumeci, inadeguato e irresponsabile, pensasse qualche giorno fa di derogare alle restrizioni del Dpcm. Se non ci fossimo opposti sarebbero esplosi i contagi e la Sicilia sarebbe area rossa”.
Da annotare, sempre del Pd, Antonello Cracolici: “Ormai, non passa giorno per verificare la inadeguatezza di questo governo ad affrontare l’emergenza Covid. Hanno fatto solo chiacchiere inconcludenti sugli immigrati che portavano il Covid, accumulando ritardi su ritardi per attrezzare un sistema sanitario degno di reggere l’urto di una pandemia che si sta diffondendo in Sicilia come in ogni angolo del pianeta”.
E ancora: “L’applicazione da parte del governo nazionale del bollino arancione rende plasticamente evidente che i nostri ospedali non sono purtroppo in grado di reggere la pressione dovuta alla prevedibile seconda ondata di pandemia e getta nello sconforto gli operatori economici ormai stremati e quasi al collasso”, ecco il punto di vista del vicepresidente della Commissione Sanità all’Ars, Carmelo Pullara. (QUI UN COMPENDIO DELLE ALTRE REAZIONI).
La morale di una triste favola appare lampante e narra l’impossibilità di trovare una sintesi in un frangente estremo. Ci sono responsabilità da sottolineare e comportamenti da censurare? Oppure, ancora meglio, ci sono valutazioni differenti? E’ nella logica delle cose. Forse, però, sarebbe il caso di affrontare la seconda ondata del Coronavirus, politicamente, con uno spirito diverso. Invece siamo già al tutti contro tutti.
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05 Novembre 2020, 15:47