10 Febbraio 2021, 06:09
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PALERMO- La variante sudafricana a Palermo? Al momento, è solo un sospetto che dovrà essere verificato con nuovi esami di laboratorio. Come LiveSicilia.it ha anticipato ieri: c’è una variante inglese e ci sono accertamenti sulla collega sudafricana in Sicilia.
Come abbiamo scritto ieri mattina: un uomo tornato dall’Africa la settimana scorsa è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato all’ospedale di Partinico. Sono scattati subito i meccanismi di sicurezza. Il contagiato è stato isolato e sono stati rintracciati i suoi contatti. “La situazione è sotto osservazione e sotto controllo – ha spiegato il dottore Renato Costa commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia- la professoressa Francesca Di Gaudio che coordina il lavoro è all’opera con il suo team per scoprire l’eventuale presenza della variante sudafricana. Escludiamo quella inglese”. Le condizioni di salute del ricoverato non destano, al momento, allarme.
Ma un mese fa, a Palermo, è stata sequenziata la variante inglese. Parla sempre il commissario Costa: “La variante inglese l’abbiamo scoperta in un caso, un mese fa, a Palermo. L’abbiamo sequenziata e inviata all’Iss”.
Sul punto è tornato, sempre ieri, il presidente Musumeci che ha spiegato di “non condividere l’allarme per i quattro casi siciliani. Monitoriamo la situazione, ma nessun allarmismo”. Dunque, apprendiamo che i casi di cui siamo conoscenza sono quattro. E non due.
“C’è una sola cosa da fare: cercare di vaccinare tutti al più presto – dice il professore Antonio Cascio, direttore dell’unità di Malattie infettive del Policlinico di Palermo -. Tanto meno circola il virus, tanto è meno facile che spuntino varianti. Con i vaccini disponibili si offrirebbe comunque una protezione, magari con un’infezione più lieve. La corsa al vaccino deve continuare con forza e dobbiamo mantenere le distanze, indossare le mascherine: meglio le FFP2. Sono misure valide sempre che si rendono ancora più urgenti”.
D’accordo, niente allarmismi, tuttavia la presenza delle varianti è un elemento da sottolineare alla luce dei rischi potenziali. Ed è pur vero che una variante non rispetta né confini, né dogane: quindi, se circola, circola. E basta. “Spero che la vaccinazione di massa a settembre sia completa per il settanta per cento – dice il professore Cascio -. Sarebbe opportuno somministrare una prima dose a tutti a scapito della seconda nei tempi stabiliti? Teoricamente è fattibile, ma non molto scientifico: io rispetterei il calendario. In futuro, forse, dovremo stabilire una vaccinazione polivalente che contenga le varianti note e magari ripeterla ogni anno. Si vedrà”. L’ultimo bollettino intanto riporta questi dati: 744 nuovi positivi al Coronavirus, 1.337 le persone attualmente ricoverate e 1.331 le persone finora guarite. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 24. “Nostri conterranei”, ha ricordato il presidente Musumeci in conferenza stampa.
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10 Febbraio 2021, 06:09