30 Aprile 2021, 05:00
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PALERMO – Da lunedì 26 aprile l’Italia è ripartita e nelle Regioni in zona gialla sono ripartite le attività commerciali come i ristoranti, bar, cinema, teatri e musei, ma il crono programma stilato dal Governo prevede altre aperture nelle prossime settimane.
Dal momento della pubblicazione del Decreto, però, c’è stato grande malumore tra i ristoratori perché oltre al coprifuoco fissato sempre per le 22, ci si aggiunge l’impossibilità di accogliere i clienti per chi non possiede uno spazio esterno. Questo perché chi non ha a disposizione uno spazio esterno non potrà accogliere i propri clienti. Chi, invece, ha uno spazio angusto dovrà valutarne i rischi e i vantaggi perché potrebbe anche non rientrare dalle spese affrontate per riaprire.
Proprio questo è il pensiero di Salvo Longo, proprietario del ristorante Salmoriglio di Corso Vittorio Emanuele e Palermo, che la scorsa estate ha potuto posizionare quattro tavolini all’esterno del suo locale, pur usufruendo dello spazio interno, ma adesso deve provare e capire se gli converrà o meno. Problema che riguarda anche Marco Paternò, proprietario di Macinato e La Bufalaccia, che ha uno spazio esterno molto più ampio e dovrà rinunciare a quattro o cinque tavoli per aumentare la distanza tra i clienti, ma che se si potesse utilizzare lo spazio interno potrebbe accogliere anche settanta clienti, cosa che non sarà possibile fare.
“Noi abbiamo uno spazio esterno piccolo che permette di posizionare quattro tavolini. È ovvio che dovremo fare i conti per capire se converrà riaprire o meno”. La preoccupazione di Longo riguarda anche le condizioni climatiche che potrebbero variare durante le cene dei clienti: “Questi tavoli esterni sono soggetti alle temperature e alle condizioni climatiche, quindi ci chiediamo ‘ma se inizia a piovere mentre i clienti sono seduti cosa si fa?‘”.
Longo e il suo ristorante sono pronti, per cercare di accogliere i clienti all’interno della propria attività, ad aumentare la distanza tra i tavolini e posizionare anche delle barriere divisorie: “Potremo anche aumentare la distanza da un metro ad un metro e mezzo tra un tavolo e l’altro. Abbiamo speso dei soldi in passato per adeguarci ai protocolli pur di lavorare. L’esigenza è ormai tantissima e forte, meglio provare ad adeguarsi che fallire”.
“Non basteranno i tavolini all’esterno per salvare la stagione. Fare impresa vuol dire ben altro. Quello sarebbe semplicemente provare ad avere una piccola boccata d’aria. Naturalmente non potremo fare rientrare i nostri dipendenti. Non c’è la volontà di farci tornare a lavorare in questo momento”.
“Abbiamo provato con il delivery – conclude Longo -, ma a secondo della tipologia dell’attività ha dato una mano, però con le percentuali che chiedono le aziende non vale la pena più di tanto”.
“Naturalmente meglio lo spazio esterno con le dovute distanze. Sarà una botta devastante per tutti i ristoratori che non hanno questo spazio esterno”. All’esterno il ristorante avrà meno tavolini: “Ci saranno circa cinque o sei tavoli in meno, naturalmente tutti tavoli piccolini predisposti per due o quattro persone, ne andranno via un bel po’“.
Le attività gestite dalla famiglia Paternò sono un hamburgeria e una pizzeria, con quest’ultima che ha uno spazio interno più ampio che non potrà essere utilizzato, ma farebbe molto comodo: “All’interno, con le dovute distanze, ci sono almeno 70 posti in più, senza sarebbero almeno 90. Rimanere senza è una bella botta”.
Con queste restrizioni il fatturato sarà minore anche rispetto alla scorsa estate: “Rispetto all’estate scorsa perderemo un bel po’. Una perdita di 20 o 30 posti a sedere al giorno e molti di più nel fine settimana, con la concentrazione del lavoro molto più alta, si aggira intorno ai 5000, 6000 mila euro a settimana”.
“Adesso – continua Paternò parlando dei dipendenti – in questa attività abbiamo in cassa integrazione due dipendenti, nell’altra quattro per un totale di sei persone che al momento restano a casa con una cassa integrazione dimezzata, in ritardo e noi, dove riusciamo a dare una mano, arriviamo ma inizia a diventare difficile”.
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30 Aprile 2021, 05:00
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