14 Settembre 2021, 14:07
1 min di lettura
Ci sono focolai tra i medici e il personale sanitario, tutti soggetti vaccinati, a Palermo e non solo. Il caso più recente riguarda la sala operativa del 118, con dodici operatori contagiati. Ma non è la prima, né sarà l’ultima volta. Cosa significa? Proviamo a spiegarlo e a capire esattamente cosa sta succedendo.
Partiamo dalle parole del dottore Fabio Genco, direttore del 118 di Palermo e Trapani: “I colleghi sono tutti asintomatici, qualcuno si è già negativizzato, per cui siamo abbastanza sereni. “Noi sanitari siamo stati tra i primi a fare il vaccino e sappiamo che intorno ai nove mesi le difese possono calare, ma rispetto alla possibilità di contagiarsi, perché la protezione contro la gravità rimane”. Dunque, i contagiati hanno preso il Covid, ma non sono stati nemmeno ricoverati.
Sentiamo cosa dicono gli esperti. Spiega il professore Antonio Cascio: “Man mano che ci si allontana dalla seconda dose, la protezione tende a ridursi, anche se non dobbiamo sottovalutare la nostra memoria immunitaria. Penso che, a poco a poco, faremo tutti la terza dose e magari pure una quarta aggiornata. Sappiamo comunque che chi è stato vaccinato, se si contagia, difficilmente andrà in terapia intensiva perché la protezione è buona”. Dice il dottore Massimo Farinella: “I vaccinati non presentano quasi mai dei quadri clinici ingravescenti e non vanno a finire in rianimazione. Adesso osserviamo sempre più vaccinati che affrontano una infezione sintomatica, lieve o moderata, mai grave”. Insomma, anche in questo caso, l’esperienza ci dice che la doppia somministrazione protegge.
Qualche tempo fa, abbiamo raccontato la vicenda di un infermiere non vaccinato (che, per fortuna, starebbe meglio) alle prese con un Covid impegnativo. Diverso il decorso di un medico protetto dal vaccino che ha accusato soltanto sintomi leggeri. LEGGI QUI
Pubblicato il
14 Settembre 2021, 14:07