PALERMO – Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha rinnovato l’incarico di segretario generale a Patrizia Monterosso. A due settimane dalla scadenza dell’incarico, prevista per il prossimo 13 luglio, il governatore ha quindi prorogato per altri cinque anni il rapporto di lavoro della burocrate esterna.
Una dirigente ultimamente raggiunta da qualche guaio giudiziario. A cominciare da quelli di natura contabile, che hanno portato a una condanna per un danno all’erario di 1,3 milioni della Corte dei conti per la vicenda degli extrabudget nella Formazione. Nei prossimi giorni, poi, si attendeva la decisione dei giudici palermitani sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura per un mega-peculato da 11 milioni: un’accusa condivisa con l’altra dirigente Anna Rosa Corsello.
Nei confronti della Monterosso era arrivata anche una mozione di sfiducia all’Ars, respinta dall’Aula. Crocetta l’ha sempre difesa, anche di fronte alle condanne contabili e alle accuse dei pm palermitani.
La burocrate quindi rimarrà per altri cinque anni nel ruolo che le era stato attribuito dall’allora presidente Raffaele Lombardo. Una scelta, quella di Crocetta, di rivolgersi a un soggetto esterno all’amministrazione che arriva nonostante oggi la Regione possa contare su oltre 1.600 dirigenti.
La nomina, tra l’altro, arriva in un momento nel quale si attende l’applicazione in Sicilia della cosiddetta “legge Madia”. Tra le norme previste, oltre ad esempio a quella che prevede i licenziamenti per i cosiddetti “furbetti del cartellino”, anche il divieto di nuove nomine per i dirigenti che avessero subito una condanna anche contabile. Proprio il caso della Monterosso. Ma Crocetta è intervenuto prima che arrivasse in Sicilia la legge nazionale.
