Tagli a consulenze e Partecipate | Al via la rivoluzione di Crocetta

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10 Novembre 2012, 20:13

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PALERMO – Il puzzle della sua nuova giunta è ancora lontano dal vedere tutte le tessere al proprio posto, ma intanto a Palazzo d’Orleans l’era di Rosario Crocetta è già partita: tra tagli in via amministrativa e provvedimenti per bloccare l’emergenza rifiuti e dare respiro agli enti locali. Nel giorno in cui arriva la proclamazione ufficiale da parte della Corte d’Appello di Palermo, il neo governatore non perde tempo: nomina Enza Cilia, ex soprintendente ai beni culturali di Ragusa, come suo capo di gabinetto, arriva a Palazzo d’Orleans per il passaggio di consegne con il predecessore, Raffaele Lombardo, e tiene la sua prima conferenza stampa da 28esimo presidente della storia dell’autonomia siciliana.

Davanti a una selva di giornalisti e fotografi Crocetta parla per un’ora e mezza di tagli e spending review “che porteranno a un risparmio di 1,5 miliardi”, toccando anche il tasto relativo alla composizione della sua squadra di governo. Annuncia l’azzeramento delle consulenze (“decadranno quasi tutte”), mentre i dirigenti esterni “saranno ridotti al minimo” e reclutati “soltanto in casi veramente importanti”. Tempi duri per la famosa ‘Tabella H’, che contiene decine di contributi a fondazioni e associazioni sponsorizzate dai deputati regionali: “Farà una brutta fine”, promette Crocetta che dice la sua anche sugli stipendi dei deputati regionali: “Fosse per me li taglierei, ma su quest’argomento la competenza è del Parlamento, con cui apriremo una tratattiva”.

“La nostra sarà una Regione a sette stelle, altro che cinque”, è la prima battuta regalata ai taccuini. “Il rigore sarà il primo punto dell’attività della giunta e dell’Ars”, prosegue prima di elencare i provvedimenti che potranno prendere il via subito, senza spettare l’insediamento del Parlamento. Le dinamiche che porteranno alla formazione completa dell’esecutivo, invece, richiederanno tempo: “Penso che entro giovedì avremo completato metà della giunta, in modo tale da avere la maggioranza per potere deliberare. Il resto? Sarà nominato quando si insedierà l’Ars”.

In cima al diario dei compiti del neo governatore ci sono rifiuti ed enti locali: “La Regione erogherà ai Comuni 500 milioni di euro in cinque anni come anticipazione del fondo di rotazione a favore degli enti locali – dice -. Serviranno al saldo dei debiti accumulati dal sistema di gestione dei rifiuti – annuncia -. In questo modo riusciremo a riportare alla normalità la raccolta che ancora oggi presenta situazioni di emergenza in diverse province. Le somme potranno essere restituite in venti anni”. Una boccata d’ossigeno ai Comuni arriverà anche dallo “sblocco di 42 milioni di euro che serviranno, a vario titolo, a rimettere in moto gli enti bloccati da mesi”. Brutte notizie, però, per quei Consigli comunali che al 31 ottobre non hanno ancora approvato il bilancio: “Invieremo subito i commissari per approvare i documenti contabili, non possiamo affossare l’attività amministrativa dei Comuni”.

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Il capitolo dei tagli si apre con la stretta sulle consulenze e i dirigenti esterni della Regione: Tutte le consulenze decadranno, eccetto alcune che resisteranno soltanto per giustificati motivi. Dovranno essere l’eccezione e non la regola. I dirigenti esterni? Saranno ridotti al minimo” e chiamati in causa “soltanto in casi veramente eccezionali”. Nel mirino, ancora una volta, finisce il dirigente generale della Formazione, Ludovico Albert: “Non ce l’ho con lui come persona, ma non lo terrò e con lui tutti gli ‘albertini’ che si trovano nelle stesse condizioni. In una Regione che ha mille dirigenti senza incarico – prosegue -, mi sembra assurdo mantenere consulenti esterni. Nel settore della formazione si trovano mogli di deputati e dirigenti inutili, è attualmente un feudo che divide un bottino destinato alle cricche. Da Regione dei privilegi la trasformerò in Regione delle leggi. Albert mi porti le carte e gli dirò io se ha risparmiato davvero”.

La scure della spending review targata Crocetta, inoltre, colpirà anche le 13 Partecipate della Regione “che continuano a creare debiti”. Queste “chiuderanno subito – è la promessa del neo presidente – e tutte le competenze verranno trasferite ai capi dipartimento della Regione. Ci sarà un risparmio di un miliardo di euro”. Poi a raffica con una serie di provvedimenti minori “che però daranno il senso del nostro agire”. Il parco macchine della Regione andrà gradualmente in soffitta: “Niente più auto assegnate ad assessori e dirigenti, ma un parco di vetture in ‘car sharing’. Il risparmio immediato sarà del 20%, ma confido che a regime questa percentuale aumenti sensibilmente”. Una cura dimagrante sarà imposta anche agli straordinari dei dipendenti regionali (“li ridurremo del 20 o del 30%”) e al budget per i rimborsi delle missioni: “Diminuiremo i viaggi di un quinto”. Stretta anche sullo staff del presidente: l’ufficio di gabinetto scende da 11 a otto componenti, la segreteria tecnica da otto a sei e la segreteria particolare da sei a quattro”. Anche l’Istituto autonomo case popolari dovrà tirare la cinghia: “Basta con le undici sedi sparse in tutta la regione, creeremo un’unica struttura centrale”.

Ma il primo scoglio che il nuovo governo dovrà affrontare sarà la sessione di bilancio in un’Ars che negli ultimi anni è stata il regno dell’esercizio provvisorio: “Entro venti giorni il bilancio sarà pronto – assicura – e per la prima volta conterrà al suo interno il patto di stabilità che però – precisa – andrà ridisegnato col governo nazionale perchè non può essere un massacro sociale”. Il primo giorno del neo presidente si chiude con l’assalto di giornalisti e fotografi a fine conferenza stampa. La rivoluzione di Crocetta inizia qui.

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10 Novembre 2012, 20:13

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