Il giallo Crocetta-Tutino | Perizia su tutte le intercettazioni

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13 Ottobre 2015, 17:50

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PALERMO – Slitta la decisione sulla richiesta di giudizio immediato formulata dalla procura di Palermo nei confronti di Piero Messina e Maurizio Zoppi, collaboratori de L’Espresso accusati di calunnia e diffusione di notizia falsa. Sono i due cronisti che hanno pubblicato la notizia dell’esistenza di un’intercettazione in cui il medico Matteo Tutino avrebbe detto al governatore Rosario Crocetta che Lucia Borsellino, allora assessore alla salute, “andava fatta fuori come suo padre”.

Prima di procedere col giudizio immediato saranno trascritte e sottoposte a perizia tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali fra l’ex primario dell’ospedale Villa Sofia e il presidente della Regione. Comprese quelle finora non riversate nelle trascrizioni o nei ‘brogliacci’ degli investigatori. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Agostino Gristina.

I pm, la scorsa settimana, ritenendo “evidente” la prova dei reati contestati ai due cronisti, avevano chiesto al gip di saltare l’udienza preliminare. Da agosto, però, pendeva la richiesta di incidente probatorio avanzata dai legali dei due imputati, gli avvocati Carlo Federico Grosso e Fabio Bognanni, e oggi accolta nonostante il parere contrario della Procura della Repubblica. Procura che ha sempre smentito l’esistenza dell’intercettazione. Respinta, invece, la richiesta di effettuare una ricognizione dei luoghi dove erano state piazzate le microspie.

Ai due giornalisti viene contestata la divulgazione di notizie false. Su Messina è pesata da subito l’ipotesi di calunnia perché avrebbe detto a un colonnello dei carabinieri che la sua fonte era l’ex capo del Nas di Palermo. L’ipotesi di calunnia si è poi estesa al collega Zoppi, il quale avrebbe confermato la faccenda ai magistrati nel corso dell’interrogatorio.

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La richiesta dei legali di trascrivere le intercettazioni non riguarda solo quelle confluite nel fascicolo sugli interventi eseguiti da Tutino in ospedale, ma anche nelle altre inchieste in cui è coinvolto il medico personale di Crocetta. Nell’istanza dei legali, accolta in parte dal gip Gristina, c’è un passaggio che cattura l’attenzione. Gli avvocati, infatti, hanno ottenuto di eseguire una perizia che “volga al rinvenimento o meno dell’esistenza del contenuto riportato nell’articolo”. Come dire: secondo i legali, potrebbe essere stata pronunciata una frase che se non corrisponde letteralmente alle parole pubblicate sulle pagine del settimanale, ne rimanderebbe comunque al contenuto. Nei giorni in cui esplose lo scandalo, il procuratore Francesco Lo Voi smentì l’esistenza dell’intercettazione fantasma. Disse con fermezza che non c’era in nessuna delle attività disposte dalla magistratura, dopo avere esteso la ricerca a tutti i fascicoli aperti in Procura.

L’incidente probatorio si svolgerà il prossimo 21 ottobre. Il responso sull’immediato, dunque, slitta.

 

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13 Ottobre 2015, 17:50

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