Crollo solarium, indaga la Procura |”Struttura senza collaudo”

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25 Giugno 2013, 07:30

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RIPOSTO – Rischiano un’accusa per lesioni colpose plurime i tre soggetti ascoltati, tra domenica notte e ieri mattina, dai Carabinieri di Riposto nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania sull’incidente alla piattaforma di Torre Archirafi, frazione di Riposto. Si tratta del responsabile della società che ha ottenuto la concessione dal comune, il gestore del locale, il White Sensation, e il beneficiario della concessione demaniale. Nessuno risulta al momento iscritto nel registro degli indagati. Nelle prossime ore potrebbe essere convocato anche il titolare dell’azienda che ha realizzato la struttura in legno.

Intanto proseguono i controlli sul possesso di autorizzazioni e documenti necessari per l’apertura al pubblico del solarium. Di certo i responsabili del locale erano privi del collaudo, non ancora compiuto dai tecnici comunali.

Alle 23 di domenica notte la festa solo per un miracolo non si è trasformata in tragedia. Prima il sordo boato che ha preceduto il cedimento delle assi e poi le urla dei tantissimi giovani, che si trovavano in quel momento sulla piattaforma, hanno fatto temere il peggio.

Forse il numero eccessivo di persone, riversatesi in massa per l’attesa apertura, ha causato il cedimento. Un peso a cui vanno aggiunti gli oltre 300 kg del pianoforte collocato sulla piattaforma.

“Ho portato il pianoforte alle 18 e 30 – racconta Paolo Toscano, titolare ad Acireale di una ditta di noleggio e riparazioni di pianoforte – E durante le operazioni di sistemazione del piano, non mi è sembrato che fosse poggiato su una struttura fragile”.

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Buone notizie giungono dagli ospedali di Giarre, Acireale e Taormina dove sono stati trasportati i 19 feriti. Quasi tutti sono stati dimessi con lievi ferite lacero contuse. Solo un paio sarebbero stati ricoverati dopo aver riportato fratture agli arti.

Ieri il primo cittadino di Riposto Enzo Caragliano ha annunciato che il comune marinaro si costituirà parte civile. “Episodi del genere danneggiano l’immagine del nostro paese – ha detto Caragliano – e in questa fase di avvio della stagione estiva non aiutano il nostro sviluppo turistico”.

Sulla stessa scia il Codacons che ha chiesto alla Procura di far luce sul grave incidente, annunciando anche l’avvio di un’azione di risarcimento danni collettiva per chi è rimasto coinvolto nell’incidente. “E’ necessario – dichiara il Codacons – stabilire se i responsabili del locale avessero ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per l’apertura del locale, in particolare se fossero state rispettate le norme relative alla sicurezza e alla incolumità pubblica. Non si può pensare al mero profitto- conclude l’associazione – se prima non si pensa alla tutela e alla sicurezza delle persone”.

 

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25 Giugno 2013, 07:30

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