CATANIA – Tra i faldoni dell’inchiesta Fce sul cemento depotenziato ci sono alcune intercettazioni che potrebbero portare un colpo di scena nel processo in appello relativo alla voragine al viale Bolano. Il giorno dopo il crollo del cantiere delle metropolitana avvenuto nel 2008 ci sarebbero state una serie di conversazioni tra gli imputati del procedimento accusati di disastro colposo. Salvatore Fiore, all’epoca direttore dei lavori e Antonino Milazzotto, responsabile tecnico della “Sigenco”, avrebbero “commentato” il cedimento dell’asfalto. Oggi, in udienza, il Pg Angelo Busacca ha chiesto alla prima sezione penale della Corte d’Appello di “acquisire” le intercettazioni telefoniche dopo una delicata analisi di ore e ore di dialoghi captati.
L’accusa ha motivato la richiesta di “acquisizione” delle bobbine evidenziando che dalle conversazioni emerge anche la falsificazione di un verbale relativo anche alla composizione del terreno di scavo realizzato poche ore prima del crollo.
La Corte d’Appello si è riservata di decidere sulla richiesta del Pg Busacca ed ha rinviato il processo al 1 luglio. In questo lasso di tempo i difensori dei due imputati potranno analizzare gli atti presentati dall’accusa. Entro il primo giugno gli avvocati dovranno depositare una memoria difensiva per “illustrare” i motivi dell’eventuale opposizione all’acquisizione delle intercettazioni. Si entra nel merito, infatti, anche di una questione “squisitamente” tecnico giuridica e cioè sulla possibilità o meno di far transitare nel procedimento in corso le intercettazioni di un altro processo. La Corte inoltre dovrà decidere se si tratta di acquisire “nuove prove o di prova necessaria ai fini della decisione”. Tutte questioni che saranno affrontate nel corso della prossima udienza.
Salvatore Fiore, difeso dall’avvocato Tommaso Tamburino e Antonino Milazzotto, assistito dagli avvocati Orazio Consolo e Delfino Siracusano, in primo grado furono condannati a un anno di reclusione.
