Cuffaro e i ‘finti assistenti’ | In 28 rischiano il processo

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30 Dicembre 2016, 18:57

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PALERMO – Tutti in carcere per fare visita a Totò Cuffaro e tutti indagati per falso. Politici – nazionali e regionali – professionisti, dirigenti e amici dell’ex governatore siciliano avrebbero fatto carte false per entrare in carcere a Rebibbia.

Il prossimo 14 marzo in ventotto sapranno se finiranno sotto processo o meno. Il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino e il sostituto Barbara Zuin hanno chiesto il rinvio a giudizio e il giudice Livio Sabatini ha fissato l’udienza preliminare. All’inizio gli indagati erano 41, per 13 tredici di loro si profila dunque, l’archiviazione.

I parlamentari in carica, a Roma come a Strasburgo, possono accedere in carcere facendosi accompagnare da un assistente. Assistente che deve dichiarare la sua qualifica in un apposito modulo. In molti si sarebbero spacciati per collaboratori degli onorevoli in modo da evitare l’obbligo di presentare la richiesta di colloquio necessaria per incontrare un detenuto. I politici, infatti, hanno una corsia preferenziale. Hanno il diritto di visitare i carcerati in qualsiasi momento e senza fare neppure la fila.

Ecco chi rischia il processo: Anna Bonfrisco (parlamentare), Filippo Maria Bucalo, Antonio Buonfiglio (parlamentare), Nunzio Cappadona (ex deputato regionale), Giuseppe Castania, Giuseppa Maria Castiglione (parlamentare), Stefano Ciccardini, Vladimiro Mirello Crisafulli, Salvatore Cuffaro (cugino omonimo dell’ex presidente della Regione, ndr), Giuseppe Di Carlo, Francesco Di Chiara, Alessandro Di Paolo, Davide Durante, Renato Farina, Pino Firrarello (parlamentare), Pippo Gianni (ex parlamentare), Cosimo Izzo (parlamentare), Gaetano Mancuso, Calogero Mannino (ex ministro), Antonio Marino, Salvatore Rinaldi, Giuseppe Ruvolo (parlamentare), Antonina Saitta, Cataldo Salerno, Giuseppe Scalia (ex parlamentare), Sebastiano Sanzarello, Gian Maria Sparma (ex assessore regionale), Attilio Tripodi.

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Ecco coloro per i quali invece si profilerebbe l’archiviazione: Francesco Allegra (avvocato Carmine Lombardo), Antonello Antinoro (ex eurodeputato, avvocato Giuseppe Cencioni), Gloria Cammarata (avvocato Emilio Chiarenza), Salvatore Cascio (deputato regionale, avvocato Vincenzo Castellano), Giampaolo Ciani (avvocato Salvatore Sciullo), Anna Maria De Santis (avvocato Antonietta Carretta), Nino Dina (deputato regionale, avvocato Marcello Montalbano), Salvo Fleres (avvocato Vito Pirrone), Salvatore Iacolino (avvocato Arnaldo Faro), Bruno Mariani (avvocato Carmine Lombardo), Saverio Romano (l’ex ministro è difeso da Raffaele Bonsignore), Antonino Ruvolo (avvocato Lombardo), Simona Vicari (il sottosegretario è difeso dall’avvocato Enrico Sanseverino).

Cuffaro finì rinchiuso a Rebibbia il 22 gennaio 2011, quando la Cassazione rese definitiva la condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. E subito iniziarono le visite.

 

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30 Dicembre 2016, 18:57

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