Cuffaro: "Pd, polemica sconcertante | Non torno alla politica attiva" - Live Sicilia

Cuffaro: “Pd, polemica sconcertante | Non torno alla politica attiva”

"A Crocetta dico che oggi serve la capacità di indurre fiducia perché l'Isola torni a sperare. Continuerò a fare politica per fare del bene dall'altra parte del Mediterraneo".

l'ex governatore alla presentazione del suo libro
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PALERMO – “La Sicilia è in crisi, c’è una grande insoddisfazione. E’ una regione che sta peggio delle altre. A Crocetta dico che oggi serve la capacità di indurre fiducia perché la Sicilia torni a sperare. Credo che come tutte le cose buone alla fine la speranza vince sempre”. Così l’ex governatore Totò Cuffaro parlando con i cronisti a margine della presentazione del suo libro, a Palermo. “Questa accoglienza e questo affetto mi inducono a ripensare a un impegno politico, elettorale e istituzionale? Dico assolutamente no – ha risposto -. Non torno alla politica istituzionale e attiva”. 

E ancora: “Cerco di spiegare che la politica è anche mettere ogni giorno un tassello nel fare del bene comune, cerco di far conoscere la realtà del carcere che è un pezzo della società che merita di essere rispettata – ha aggiunto Cuffaro – Continuerò a fare politica per fare del bene dall’altra parte del Mediterraneo, permettendo ai bambini in difficoltà di evitare di rischiare la vita in un viaggio attraverso il Mediterraneo tanto pericoloso. Molta gente – ha proseguito – crede io possa ancora portare un contributo, questo mi lusinga, ma io voglio solo far conoscere la realtà del sistema carcerario, in carcere non c’è nulla di più grave del sentirsi dimenticato e lo dice uno che non è stato dimenticato. Avendo vissuto l’esperienza di essere considerato un re e di essere stato un mendicante nel carcere, questi 5 anni mi hanno regalato una straordinaria avventura. Dovendo scegliere tra il potere del re e l’affettuosità del mendicante che ho lasciato, oggi sceglierei di essere un mendicante. Oggi sono al 90mo giorno di libertà”.

“Saverio Romano è un mio amico politico – ha proseguito l’ex governatore – con cui ho fatto e continuerò a fare tante battaglie, con Renato Schifani ho condiviso un rapporto di amicizia e tante scelte valoriali: il mio non è un tentativo di ricostruzione della Dc, ho semplicemente pensato mi potessero dare una mano per raccontare la realtà carceraria”.

Una battuta anche sulle polemiche interne al Pd dopo le sue parole: “La polemica nel Pd mi sconcerta, credo di aver detto una cosa ovvia affermando che buona parte del milione e 800 mila voti che presi alle regionali oggi siano finiti in altri partiti e dunque nel Pd, il più grande partito. Se su una cosa così ovvia il Pd pensa di poter litigare un mese di seguito tra chi sostiene che è stato Renzi ad aprire il partito o se già lo aveva fatto Bersani, io davvero non so cosa dire. Io sono e resto democristiano, mi auguro possa esserci la possibilità non di ricostruire la Dc – ancora Cuffaro – come ho letto su alcuni giornali, ma di costruire un contenitore, una casa, un’area che rappresenti alcuni valori nella realtà siciliana e nazionale. Sono stato al Circo massimo per il Family day – ha sottolineato- per chiedere rispetto per la famiglia, perché molte persone che credono in quei valori non sapevano a chi fare affidamento”.

“Sono frastornato…”, aveva detto Cuffaro al suo ingresso in teatro. Un vero e proprio bagno di folla ha infatti accolto l’ex presidente della Regione, emozionato e in lacrime, che ha scontato in carcere la condanna definitiva per favoreggiamento alla mafia. Il libro è intitolato ‘L’uomo è un mendicante che crede di essere un re’, edito da Wingsbert House. Migliaia le persone accorse al teatro. Cuffaro ha raggiunto a fatica il palco, concedendosi agli abbracci e ai baci di quanti lo hanno seguito in passato e continuano a stargli vicino. “Ero abituato a questa accoglienza anche in passato ma ora mi colpisce profondamente perché non sono più un uomo di potere”.

“Totò Cuffaro è caduto e si è alzato. Senza infangarsi. Il sentimento va oltre la politica. Cuffaro conserva con ognuno di noi una particolare e profonda amicizia. Le persone lo ricoprono di affetto proprio per questo: nelle piazze siciliane viene accolto con sincera amicizia”. Così Saverio Romano, intervenendo alla presentazione del libro. “In una terra come la Sicilia, – aggiunge – che sprofonda ogni giorno di più, il suo grido in difesa dei detenuti, costretti a vivere, nel nostro Paese, in condizioni disumane, attraverso il racconto che ne fa nei suoi libri, trasuda umanità e generosità”.


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