Cure palliative in Sicilia | Ancora tante difficoltà

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01 Aprile 2015, 20:52

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PALERMO – Da oltre 25 anni la realizzazione pratica delle cure palliative si è radicata in Sicilia, eppure sono ancora pochi i centri nell’isola che forniscono questo tipo di assistenza. Seppure, infatti, i numeri relativi alle assistenze condotte, tanto in regime domiciliare quanto in Hospice, indichino un trend costantemente in ascesa, occorre definire a livello regionale delle linee guida atte a consentire non soltanto che l’Hospice di Palermo o di Agrigento o di Enna funzionino all’unisono ma che tutte le funzioni previste all’interno di questo sistema, comprese l’attivazione delle centrali operative e il miglioramento del raccordo interprovinciale e infraprovinciale della rete, possano dare un risultato positivo.

Questi sono i temi che sono stati sviluppati questo pomeriggio nel corso di un seminario tenutosi a palazzo Branciforte, a Palermo, dal titolo “Lo sviluppo della della Rete Locale di Cure Palliative: confronto tra protagonisti”. L’incontro, presieduto da Giorgio Trizzino, direttore sanitario Ospedale dei Bambini, ha visto anche la partecipazione di Giuseppe Noto, direttore sanitario Asp Palermo, Lucia Murè, direttore sanitario Arnas Civico Palermo e Luigi Aprea, direttore sanitario del Policlinico di Palermo. Presenti anche le associazioni SAMOT e SAMO che dal 2001 operano in convenzione con l’Asp di Palermo per l’erogazione dell’assistenza domiciliare.

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“A livello regionale in questo momento non tutte le province hanno un livello di attività che è confrontabile, c’è qualche provincia che lavora in maniera più spedita e qualcuna che procede in maniera più lenta. L’obiettivo che va perseguito è quello di portarle tutte sullo stesso livello per poi, infine, raggiungere un ulteriore livello di avanzamento”, ha spiegato Lucia Murè.

Ma non va trascurato neppure l’aspetto umano su cui poggiano queste forme di cura alternativa. “Le cure palliative sono centrate sul principio dell’assistenza globale e pongono particolare attenzione alla qualità della vita, fino agli ultimi istanti”, ha spiegato Trizzino. “In Sicilia ancora oggi sono tantissime le persone che muoiono in ospedale e questo non è accettabile. C’è bisogno di un’assistenza domiciliare perché i pazienti possano morire dignitosamente nelle proprie case”.

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01 Aprile 2015, 20:52

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