Torna da Londra, positiva al Covid| Palermo, peggiora la donna incinta

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26 Maggio 2020, 11:07

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PALERMO – Si sono aggravate nella notte le condizioni della donna incinta e positiva al Covd-19 ricoverata al ‘Cervello’ di Palermo. Da domenica sera si trova nel reparto di Anestesia e Rianimazione, dove è stato necessario intubarla per i gravi problemi respiratori. La febbre continua ad essere alta e i medici la tengono sotto stretto controllo. “La situazione è critica – spiegano – stiamo valutando come procedere perché a rischio ci sono due vite”. La donna, una 34enne originaria del Bangladesh, ma da anni residente a Palermo, è alla 28esima settimana di gravidanza.

In base a quanto ricostruito fino ad adesso, sarebbe partita da Londra a metà maggio, con scalo a Roma, dove abita il marito. Sarebbe arrivata all’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi il 15 mattina. In città abita anche il fratello. Sarebbe rimasta in isolamento in casa, così come previsto dall’ordinanza regionale che obbliga a quindici giorni di quarantena tutti coloro che arrivano in Sicilia da altre città, ma la febbre sarebbe già comparsa una settimana fa, tre giorni dopo l’arrivo. Al momento della partenza e del viaggio in aereo, quindi, era asintomatica, tanto da superare i controlli con il termoscanner, effettuati a Londra, Roma e a Palermo.

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Nel caso in cui la sua temperatura corporea fosse già stata alta, come stabilito dalla procedura delle autorità sanitarie, sarebbe subito intervenuto un medico dell’equipe presente negli aeroporti. Ma le sue condizioni, in quel momento, non avrebbero destato preoccupazione. Dopo il suo ricovero sono stati allertati l’Usmaf, l’Asp e la Protezione civile regionale che hanno già avviato il ‘Contact tracing’ per rintracciare tutti coloro che potrebbero essere stati in contatto con la 34enne, compresi i passeggeri che si trovavano con lei in aereo. A seconda dei casi, saranno effettuati tamponi o test sierologici. “La paziente – precisano dall’ospedale – viene attentamente monitorata dai medici del reparto Covid e da quelli di Ostetricia. Dall’inizio dell’epidemia siamo pronti ad affrontare casi del genere con un percorso nascite già predisposto. La situazione è in fase di evoluzione”.

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26 Maggio 2020, 11:07

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