Da Prometeo al Piano giovani | Le macerie della Formazione

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23 Gennaio 2015, 16:41

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PALERMO – Brutte notizie “per i detrattori e le cassandre”. Nella Formazione professionale siciliana è tutto a posto. Parola dell’assessore Mariella Lo Bello. Verbo affidato non alla dichiarazione sfuggita dal petto, in un giorno di tensione, ma affidata dapprima ai confusi deputati di Sala d’Ercole, infine a un irreale comunicato stampa. Il progetto Prometo? Continua senza sosta. La terza annualità dell’Avviso 20? C’è il tavolo tecnico. I fondi Pac scippati dal governo? Noi gli abbiamo detto che non si toccano. Il “click day”? Tra un po’ vi faremo sapere. È tutto a posto. Le cassandre sono “servite”. E anche i circa quattromila lavoratori rimasti senza uno stipendio e senza un ammortizzatore sociale. Tra qualche mese, potrebbero essere il doppio.

Tutto a posto. E invece a posto non c’è nulla. Anzi. Sembra che col passare dei giorni, le ferite si incancreniscano ulteriormente. I nodi da sciogliere diventino strette scorsoie. Quelle che soffocano, senza lasciare speranze. Oggi lo Ial ha licenziato 566 lavoratori. Che si aggiungono ai 224 sportellisti già messi alla porta. Che andranno a ingrossare le fila di coloro che stanno sospesi tra un passato certamente infarcito di clientele e abusi, e un futuro che non c’è. Sono in quattromila, oggi, a non avere nulla. Non avere più un ente di riferimento (la maggior parte di questi spazzati via dai provvedimenti di revoca che piovono per i più disparati motivi: dalle indagini giudiziarie alla impossibilità di presentare il Durc, cioè il documento che attesta la regolarità contributiva). Eccola la “macelleria sociale”. Quella che, stando al presidente della Regione Crocetta, non avrebbe mai visto come proprio triste teatro la Sicilia. E invece, ci siamo in pieno.

Secondo l’assessore Mariella Lo Bello, però, il progetto Prometeo “procede senza soste e stiamo adottando tutti i provvedimenti necessari per ottemperare alla pronuncia del Cga”. Per intenderci, il “Prometeo” doveva servire proprio a quello. A fungere da paracadute per i lavoratori degli enti “cattivi”. “Perché i lavoratori non c’entrano, colpiremo solo chi ha gestito gli enti”, la litania del governatore e dell’ex assessore Nelli Scilabra. Sacrificata, quest’ultima, sull’altare della real politik. L’assessore è cambiato. Ma poco altro, a parte il cognome. Perché dopo una faticosa, lunga e complicata pubblicazione del bando da parte del Ciapi di Priolo, e dopo una selezione altrettanto complessa, era stata stilata una graduatoria di duemila idonei e di 1.400 “vincitori” che avrebbero continuato a svolgere, per l’ente “in house” del Siracusano, le stesse attività svolte nell’ente di provenienza. Dopo mesi a che punto siamo? Cento corsi non sono nemmeno partiti. Problemi logistici. In alcuni casi mancano persino i locali. E le persone richiamate a lavoro sono appena 500. Gli altri 1.500? A casa. Insieme, giusto per restare alle cronache recenti, agli 800 licenziati dallo Ial, ai 450 dell’Enfap, ai 100 dell’Ecap di Palermo. Ma è tutto a posto, per l’assesore. Che sta predisponendo gli atti per ottemperare alla sentenza del Cga. Sentenza che, giusto per intenderci, ha disposto la sospensione del progetto e del relativo finanziamento. “Andremo avanti”, ha assicurato la Lo Bello. Consapevole che davanti c’è solo un muro con su scritto: “Danno all’erario”.

“Sta succedendo – protesta il repsonsabile della Cisl Formazione, Giovanni Migliore – quello che diciamo da tempo, La politica regionale avrebbe portato alla definitva distruzione questo settore. Da quando si è insediato Crocetta non è stato compiuto un solo atto per tutelare i lavoratori. Il cambio dell’assessore? Dalla Scilabra alla Lo Bello non è cambiato nulla”. E altri sindacati (Ugl) e associazioni di lavoratori hanno dato “appuntamento” al governo per il prossimo 30 gennaio, per la “marcia della Formazione”. La seconda, in tre mesi. “Alla luce delle dichiarazioni vuote ed inconcludenti dell’assessore Lo Bello, – dichiara uno dei promotori delal protesta e rappresentante della Unione lavoratori liberi della Formazione, Alessandro Lazzano – e di quelle preoccupanti del dirigente generale Gianni Silvia, del silenzio totale dell’assessore Bruno Caruso (l’assessorato al lavoro partecipa alla gestione dei cosiddetti ex sportelli multifunzionali, ndr) e degli scarsi risultati della dirigente generale Corsello riteniamo ormai improcastinabile l’intervento del governatore della Sicilia per fare chiarezza sul futuro di ottomila lavoratori”.

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Anche perché, chi, tra quei lavoratori, oggi ha qualcosa, ha davvero poco. È il caso dei 1.753 ex addetti agli sportelli multifunzionali. A dicembre è arrivato l’ok per un contratto a tempo determinato di tre mesi. Metà di quel contratto è già andato. Tra un mese e mezzo anche loro in mezzo a una strada. Ma è tutto a posto. Come lo è per il resto dei corsi di Formazione. Quelli finanziati dall’Avviso 20. In questo caso, le rassicurazioni dell’assessore sono ancora meno rassicuranti. La Lo Bello ha fatto riferimento a un fantomatico “tavolo tecnico” sulla terza annualità dell’Avviso 20. Annualità che a dire il vero è già in corso e si concluderà tra giugno e luglio. Quando finirà il contratto per l’altra metà del settore, quella “virtuosa”, che attualmente dà lavoro ad altri 4 mila addetti. Dopo che succederà? Nessuno lo sa. Perché non esiste ancora il nuovo Piano dell’offerta formativa. “Una bozza è già al vaglio dell’Assessorato”. Una bozza, già (?!) al vaglio dell’Assessorato. È tutto a posto. I disfattisti sono serviti.

Così come è tutto a posto sul famoso “click day”. Che secondo il governatore “non deve ripartire perché in realtà non si è mai fermato”. Si tratterà di una illusione ottica, probabilmente. Perché i tirocini del Piano giovani, stoppati dopo il caos apparente che coinvolse l’assessore Scilabra e il dirigente Anna Rosa Corsello, poi rientrata serenamente nei ranghi della Regione, non sono più stati banditi. “Li pubblicheremo subito”, si disse in quei giorni. E poi, il rosario di annunci: a ottobre, a novembre, entro la fine dell’anno. Fino al “risolutivo” intervento della Lo Bello: “Sui tirocini formativi c’è il massimo impegno e partiranno oramai a breve”. Quanto breve sia la brevità indicata dall’assessore non è dato sapere. Così come non è chiaro con quali fondi verrà finanziato il Piano giovani, visto che il governo Renzi, cioè il governo guidato dallo stesso partito del presidente della Regione, ha strappato alla Sicilia la quota di fondi Pac destinati proprio a questo intervento: 250 milioni di euro. Nessun problema, però, anche in questo caso l’assessore ha fatto la voce grossa: “Abbiamo posto un dictat: non si toccano” ha puntualizzato la Lo Bello. Senza spiegare, però, perché il governo di Crocetta quel “no” non l’abbia espresso prima di farsi scippare i fondi, o se quel “dictat” sia stato esternato ufficialmente in occasione di un recente incontro a Roma, con qualche atto indirizzato al governo centrale, o se, magari, la questione è stata sfiorata tra un cannolo e un caffè durante la visita a Palermo del sottosegretario alal presidenza Graziano Delrio.

È tutto a posto, comunque. Anche se non si sa nemmeno chi dovrà mettere tutto a posto. L’assessore ha ribadito la necessità, anche in Aula, di rimpinguare il personale del dipartimento. Personale che, giusto per ricordarlo, era stato spostato (ruotato) dallo stesso Crocetta. Decisione “venduta” come uno dei primi segni della rivoluzione. Il Ciapi di Priolo, individuato dal governo come il nuovo motore della Formazione professionale, sembra avere lo stesso effetto del propulsore di un motorino montato su un aereo. Il personale, che aveva, fino a un anno fa, gestito un ente di piccole dimensioni, si trova a curare le pratiche complesse e numerose del personale di questo settore. Muovendosi tra le macerie e la macelleria. Ma è tutto a posto.

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23 Gennaio 2015, 16:41

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