Dagli ex Mpa all’idea dell’assessore | Verso una nuova forza sicilianista

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07 Settembre 2019, 19:07

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PALERMO – Gli autonomisti stanno tornando. O forse non se ne sono mai andati. Che nell’Isola qualcosa si muove lo dimostrano sempre più frequenti segnali. Nei prossimi mesi o nelle prossime settimane potrebbe nascere un soggetto meridionalista con una forte connotazione autonomista. Un movimento nuovo sì, ma con un obiettivo a cui la vivace politica siciliana ha provato a centrare altre volte: costruire un alter ego della Lega Nord, un partito che, insomma faccia a Roma gli interessi dalle Regioni del Mezzogiorno. In questi giorni, in queste settimane, è tutto un ripetere “il Mezzogiorno”, il “Sud”, l’autonomia. E qualcuno si è già spinto oltre: “Serve una forza politica che rappresenti la Sicilia”.

Che il presidente della Regione si occupi di una tale ipotesi non è dato saperlo. Certo è che il mondo dell’autonomia gli riconosce chiaramente una leadership su questo fronte. Rino Piscitello, coordinatore nazionale di Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione, già esponente del Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo, ha affermato: “Sotto la guida di Nello Musumeci, Presidente della Regione, Gaetano Armao, coerente esponente e punto di riferimento sicilianista, gli autonomisti e tutte le forze e i singoli che hanno a cuore, prima di ogni altra cosa, lo sviluppo e i diritti della Sicilia, possono insieme gettare le basi per un movimento unitario siciliano”.

E Musumeci, nelle ultime settimane, nei suoi interventi nazionali, da una parte ha quasi sempre sottolineato la necessità di un piano d’investimenti straordinario per il Sud e dall’altra ha criticato il governo nazionale per l’assenza di attenzione. Anche negli auguri al nuovo esecutivo giallorosso l’inquilino di Palazzo d’Orleans è tornato sul tema “I dicasteri del Lavoro e delle Politiche sociali e quello del Sud – ha scritto sui suoi profili il presidente, negli auguri ai ministri siciliani – rappresentano due leve fondamentali per far ripartire il Mezzogiorno, fin qui escluso dall’agenda dei governi precedenti. Con l’auspicio che il loro impegno sia utile ad affrontare e risolvere i tanti nodi che riguardano la nostra terra e che, da tempo, sono all’attenzione di Palazzo Chigi”.

L’ipotesi di un movimento meridionalista, con personalità al momento centrali nella vita politica siciliana, esce rinforzata anche dalla parole del braccio destro di Nello Musumeci, Ruggero Razza. Intervistato da LiveSicilia qualche giorno fa l’assessore alla Sanità ha detto chiaramente che “all’interno del centrodestra manca oggi chi rappresenti in maniera autorevole il Sud. Noi – ha poi spiegato Razza – lavoriamo perché si superi l’immagine di un Sud piagnone, aprendo l’azione politica a una nuova classe dirigente. Noi vogliamo dimostrare che nella Regione più difficile d’Italia siamo riusciti a compiere una inversione di tendenza”. Insomma qualcosa bolle in pentola.

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Anche Vincenzo Figuccia in una lettera a Lorenzo Cesa ha sollevato la questione prima chiedendo al leader dell’Udc che i deputati nazionale passino dal gruppo di Forza Italia a quello Misto e poi raccontando del suo desiderio di “fare parte di una coalizione in grado di interpretare il malcontento, la delusione, la disillusione di un Mezzogiorno stanco di subire e di essere preso in giro”.

Argomento comune a tanti sicilianisti è infatti quello di un Sud che a Roma è visto come un forziere pieno di voti che non viene mai riempito di risorse. A dirlo è stato anche un altro autonomista, Salvo Fleres, lanciando negli scorsi mesi un progetto di “Siciliani verso la Costituente”: “Chi ha intenzione di venire a mietere consensi deve spiegarci cosa intende fare in questi campi, ma soprattutto dove pensa di trovare le risorse necessarie, altrimenti è meglio che non si faccia vedere.Di menzogne, di pregiudizi, di elemosine e di vuote promesse non vogliamo più sentirne parlare. Stavolta – ha concluso – siamo pronti a fornire ai cittadini del Mezzogiorno e delle Isole un forte strumento politico per reagire energicamente contro chi vuole ancora i nostri voti per impoverirci e per arricchire, ai danni del Sud, altre parti del Paese”.

Quello che potrebbe nascere è così un nuovo Mpa, il movimento per l’autonomia guidato dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Cosa sia cambiato ora rispetto ad allora ci sarà raccontato da quello che succederà. A quanto sembrerebbe, però, i punti in comune con quell’esperienza non mancano e anche qualche altro potrebbe aggiungersene. E pare che a questo nuovo progetto politico stia lavorando sottotraccia anche qualche esponente di spicco dell’era del governatore di Grammichele.

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07 Settembre 2019, 19:07

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