Daì, Lo Bue, Pagliarulo: che trio | Il cerchio magico di eroi granata

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03 Dicembre 2014, 20:28

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TRAPANI – Una vita da granata. Una frase con cui sintetizzare il percorso calcistico di Francesco “Ciccio” Lo Bue, terzino del Trapani che compie 25 anni. Parte integrante di quello zoccolo duro che lavora con Boscaglia sin dal 2009, l’esterno difensivo palermitano è stato tra i protagonisti del miracolo calcistico che ha portato la città falcata sul palcoscenico cadetto.

Con lui anche Nino Daì, a comporre una coppia che da oltre cinque anni dà lustro ai colori granata. Con loro è partita la magica cavalcata, e sempre con loro prosegue. Il capitano dei capitani, addirittura, porta sul petto lo stemma con le cinque torri dal 2007, quando gli avversari si chiamavano Gattopardo Palma e Splendore Villabate. Irrealistico ipotizzare che, sei anni più tardi, avrebbe scelto palla e campo al “Meazza” contro l’Inter.

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Nel 2010 arriva Pagliarulo, altro componente del cerchio magico. È l’anno del confronto a distanza con Latina e Milazzo, che premia i granata dopo i play off con l’Avellino. Carisma, serietà e spirito di sacrificio: queste le doti messe a disposizione della causa trapanese. Passo dopo passo il centrale foggiano si conquista i gradi di leader e la fascia di capitano, che porta ancora sul braccio.

Daì, Lo Bue e Pagliarulo. Per Boscaglia punti di riferimento dentro e fuori dal campo, per i tifosi eroi di quella che doveva essere una gita fuori porta in tornei persi di vista o, addirittura, sconosciuti. E invece oggi i fatti raccontano di un viaggio tra dimore prima comode e poi troppo strette, abbandonate per edifici sempre più prestigiosi. Il castello granata al momento è la serie B. Chissà che non serva un ulteriore e definitivo spostamento: la reggia della serie A dista pochi passi di cammino.

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03 Dicembre 2014, 20:28

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