Dal mafioso al fortunato al gioco: altri 'furbetti' del Reddito

Dal mafioso al fortunato al gioco: altri ‘furbetti’ del Reddito

Scoperti nuovi casi in provincia di Agrigento. Un rumeno picchiò l'imprenditore che voleva assumerlo

Altra inchiesta, altri furbetti del reddito di cittadinanza. Ne sono stati scoperti 77 tra Agrigento, Sciacca, Licata e Porto Empedocle. I carabinieri li hanno denunciati in Procura. Ventidue sono stranieri, gli altri siciliani.

Il sostegno al reddito, presentato dal Movimento 5 Stelle come il provvedimento che sconfiggeva la povertà, ha aiutato migliaia di famiglie siciliane in difficoltà economiche, ma il meccanismo, così come concepito, ha prestato il fianco agli speculatori.

Carte false

Per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna fare domande domanda all’Inps allegando un’autocertificazione che in troppo casi è stata falsificata. Sarebbe stato più opportuno, e meno dispendioso, eseguire i controlli in fase amministrativa piuttosto che demandarli alla magistratura e alle forze di polizia.

Quando scoperto dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento fotografa situazioni già viste altrove.

Danno da 750 mila euro

C’è chi non ha dichiarato di avere precedenti penali, mafia inclusa, chi ha nascosto di avere incassato vincite al gioco superiori a quindici mila euro e chi ha spostato la residenza pur di incassare il sostegno. La cifra erogata a persone che non ne avevano diritto ammonta a 750 mila euro.

Il rumeno picchiò il datore di lavoro

Un caso limite è quello di un rumeno che prese a botte l’imprenditore agricolo che voleva assumerlo, ma lui preferiva lavorare in nero e percepire il reddito. Rifiutò la proposta, ne nacque una discussione e il rumeno reagì con violenza.


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