08 Ottobre 2019, 21:31
4 min di lettura
PALERMO – Il Collegato bis è legge. L’Ars ha dato il suo ok definitivo alla legge con 32 voti favorevoli e zero contrari. Le opposizioni si sono astenute dal voto. Dopo un mese viene così approvato il testo che sintetizza iniziative legislative di numerosi settori e che è stato incardinato a Sala d’Ercole un mese fa. Gli ultimi passaggi prima dell’approvazione della legge sono stati tutt’altro che semplici ma alla fine entrano nel testo delle norme per evitare l’impugnativa sulle stabilizzazione e quella per sbloccare il fondo del Commercio. L’aula tornerà a riunirsi martedì per discutere della situazione finanziaria della Regione.
È servito un intero pomeriggio per trovare l’accordo politico sugli emendamenti aggiuntivi. Poi però, per alcune norme, in commissione Bilancio sono mancate le coperture. Gli articoli da aggiungere all’inizio erano dieci ma ne sono rimasti soltanto cinque.
L’ok di Sala d’Ercole è arrivato anzitutto a una norma che consente di risolvere l’impugnativa delle stabilizzazioni negli enti locali che il governo nazionale ha promosso negli scorsi giorni. Con l’articolo viene abrogato l’articolo impugnato e si riporta in vita una disposizione che già aveva avuto l’ok da Roma.
Via libera anche a un articolo che autorizza il dipartimento alle Finanze a compensare i debiti e i crediti certi liquidi ed esigibili che la Regione ha con Riscossione Sicilia. L’ok è arrivato poi anche a una norma che riguarda la prosecuzione dell’attività dell’ospedale Giglio di Cefalù, a un articolo che proroga i termini per alcuni bandi dell’assessorato alle Infrastrutture.
Approvata, infine, l’eliminazione del comitato amministrativo del fondo per il Commercio. Proprio su questa iniziativa, a margine della seduta è stata commentata dall’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano. “Finalmente – ha commentato – viene eliminata un norma che ha bloccato per venti anni il fondo sul Commercio. Per dare un contributo per i commercianti bisognava riunire un comitato di dodici membri, una pazzia. Abbiamo il compito di semplificare e così– ha concluso l’assessore – faremo con la prossima legge sul Commercio”.
Fra le norme che erano all’esame dei deputati e che però non sono passate ci sono alcuni articoli che riguardavano altri lavoratori. Anzitutto non è stato messo ai voti l’articolo che riguardava la stabilizzazione di alcuni lavoratori del settore della sanità che ieri era stata auspicata dai sindacati. La norma è stata ritirata su richiesta della presidente della commissione Sanità Margherita La Rocca Ruvolo. “Dato che non c’è l’accordo sulla riscrittura della norma per la stabilizzazione di precari – ha spiegato la deputata – chiedo il rinvio della norma in commissione”.
Il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone ha invece protestato per il fatto che non sono state votate due norme di cui si era fatto promotore. Una mirava a consentire l’assunzione a tempo determinato dei precari dei Comuni in dissesto che non sono stati stabilizzati a causa della mancanza di copertura dei posti nelle piante organiche degli enti. Un’altra prevedeva che al personale dell’Istituto Zooprofilattico in servizio da più di cinque anni fosse assegnata un’integrazione oraria di 3 ore.
Con questo voto si conclude la famigerata “stagione dei Collegati” e così Francesco Cappello (M5s) ha chiesto che quanto accaduto non avvenga più. “L’assemblea – ha detto – deve darsi un metodo perché si eviti di nuovo questo processo. L’Ars deve impegnarsi perché adesso si trattino davvero le riforme che i siciliani attendono”. Anche Vincenzo Figuccia (Udc) ha lanciato, a margine dell’aula, il suo appello contro i collegati. “Sono stato tra i più critici rispetto al fenomeno dei cosiddetti “collegati a grappolo” di questi mesi ma Adesso – ha commentato il deputato – si definiscano chiaramente le priorità della nuova sessione e si apra ad una seria e convinta stagione di riforme che questo governo ha già predisposto e disegnato anzitempo: consorzi di bonifica, Ipab, polizia locale, governo del territorio e zone franche montane”.
Il progetto di legge ha impegnato l’aula fin dal ritorno dalle ferie estive. Da quel momento la fisionomia della legge, che in origine era una grande tabella H, è assai cambiata. L’Assemblea regionale siciliana, infatti, ha scoperto che è meglio evitare di creare nuova spesa e così sono stati eliminati tutti gli articoli che richiedevano una copertura finanziaria. Poi questa legge multisettore è stata votata. L’ok è arrivato a norme che riguardano la promozione dei prodotti a chilometro zero nei mercati e il brand “Made in Sicily”. Approvati anche gli articoli sull’uso delle sabbie marine, sul Comitato regionale per la programmazione sportiva e sulla “Strada degli scrittori” che però ha cambiato nome. Molte disposizioni si occupano di lavoratori e proprio fra queste la più importante è stata votata nell’ultima seduta e riguarda cinquemila Asu. Sempre nell’ultima seduta invece, l’Ars ha bloccato numerose norme in materia di Sanità. Ora Sala d’Ercole si prepara al confronto sui conti della Regione. Ma di questo si parlerà tra una settimana.
Pubblicato il
08 Ottobre 2019, 21:31