Davideo Kyo, Re del trash?| “Produco ciò che la gente vuole”

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07 Novembre 2013, 10:02

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Davide Limone

CATANIA – Di complimenti ne ha ricevuti tanti, ed è anche per questo che a Davide Limone, alias DavideKyo, abbiamo deciso di porre delle domande in grado di far luce su alcune questioni legate agli aspetti che destano più critiche e dubbi in merito alle sue produzioni video spesso animate da parolacce e da “rumori biologici” lontani anni luce dal bon ton.

Sempre solare e spiritoso, Davide ci tiene a precisare che si discosta dal personaggio “Kyo” ammettendo: “Siamo due entità separate, io, Davide Limone, sono un ragazzo molto semplice e arrossisco quando la gente mi ferma per strada”. Un’immagine che pare faccia a cazzotti con l’ideatore dei video di ‘Peppa a Pocca’, produzioni che hanno fatto il botto su internet, facendo guadagnare al 29enne catanese persino la home page di YouTube Italia.

Davide, sei contento di questo successo?

“Sì, è un successo inaspettato, piombato improvvisamente, sono davvero contento e soddisfatto”.

Sicuramente ne converrai: il tuo successo è legato alla volgarità dei tuoi personaggi. Ti rende fiero tutto ciò?

“Per me è un lavoro. Ho cominciato tanti anni fa con dei doppiaggi volgari, molto più volgari di quelli di adesso, e da lì la gente ha cominciato a seguirmi. Poi ti confesso che ne ho realizzati altri in italiano. E sai quale è stato il risultato? Pochissime visualizzazioni. Per questo motivo sono ritornato sui miei passi. Realizzo quello che la gente vuole”.

C’è gente a cui piace il porno. Faresti pure quello allora?

“Certo… dipende ovviamente. Ma sono aperto a tutte le situazioni!”

E sorride un po’ sotto i baffi. La sua famiglia, un po’ titubante all’inizio adesso fa il tifo per lui. Davide, diplomato informatico e con la passione della batteria, negli anni ha lavorato come commesso e cameriere e non nasconde che grazie ai suoi video è riuscito finalmente a mettere da parte un bel gruzzoletto. “In Sicilia i giovani sono sottopagati, per questo sto sfruttando a più non posso l’onda mediatica dalla quale sono stato investito. Sono ufficialmente un YouTuber e con le pubblicità si guadagna davvero bene, ogni visualizzazione è per me un mattoncino col quale vorrei costruire il mio futuro e quando guardo il mio accredito quasi stento a crederci. Purtroppo, o per fortuna, il mio lavoro è questo, la crisi si fa sentire e non mi vergogno a proseguire su questa strada. Non in eterno però, non vorrei essere etichettato tra dieci anni come quel cretino che faceva le parodie grezze di una maialina”.

Non hai paura che i creatori inglesi di Peppa Pig possano rivalersi su di te?

“No, perché dovrebbero rivalersi su tutti i videomaker che hanno utilizzato il loro cartone animato per la realizzazione di parodie, su internet ce ne stanno a migliaia. Comunque sono consapevole che se dovesse avvenire darò loro quanto gli spetta”.

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La tua parodia è stata definita “Made in Catania”, ci sono espressioni molto pesanti e rozze pensi di dare una buona immagine alla tua città?

“Se proprio devo dirla tutta ricevo giornalmente complimenti da molte persone del nord Italia. Come tutti i “comici”, anche se io mi definisco un videomaker intrattenitore, prendo spunto da una categoria. Non dico che tutti i catanesi parlano o agiscono come i personaggi di Peppa a Pocca, derido più che altro il catanese dei quartieri bassi”.

Non sei un po’ discriminatorio?

“No, perché proprio quel catanese lì è il primo a seguire i miei lavori e a congratularsi. Nel web comunque c’è di peggio”.

Da piccolo, confessa, il suo sogno era diventare un attore e giorno dopo giorno pare stia riuscendo a farlo divenire realtà. A breve infatti cominceranno le riprese del suo primo film “La banda dei supereroi” prodotto dalla Real Dream di John Real e diffuso in tutta Italia “è una commedia brillante – prosegue Davide – sono aperti i casting, abbiamo bisogno di tante comparse”.

Qual è il complimento più bello che hai ricevuto? E la critica?

“Mi rende felice sapere che molte persone oppresse dai problemi quotidiani davanti ai miei video riescano nonostante tutto a farsi una risata. Come critica invece, mi infastidisce molto sentirmi dire che “rubo” i video ad altri videomaker”.

Chiudiamo col tema d’apertura, ovvero ‘Peppa a Pocca’: oggi internet è alla portata di tutti. Non pensi che i tuoi video possano educare negativamente i bambini che in un modo o nell’altro giungono a premere “play” ai tuoi video?

“Non è un problema mio. Innanzitutto YouTube dovrebbe mettere delle restrizioni, io nel mio piccolo ad ogni video ho inserito la dicitura “Questo cartone potrebbe contenere frasi non adatte a bambini”, ma la responsabilità è anche dei genitori che consentono l’accesso ad internet così facilmente ai propri figli.

Se avessi una figlia piccola: le faresti vedere gli episodi di Peppa a Pocca?

“No”.

 

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07 Novembre 2013, 10:02

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