15 Novembre 2013, 19:35
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PALERMO – “Il provvedimento che impegna la spesa non è ancora arrivato sul tavolo della ragioneria”. Le parole del ragioniere generale della Regione, Mariano Pisciotta, sono pietre. Il progetto Spartacus per gli sportelli multifunzionali parte azzoppato? O addirittura – e avrebbe del clamoroso – non poteva neppure muovere i primi passi?
Il decreto che trasferisce al Ciapi di Priolo 36 milioni di euro era il primo, e dovuto, atto per fare tutto il resto. E cioè le selezioni e i contratti per i 1760 sportellisti da impiegare nelle cosiddette politiche attive del lavoro – formazione e orientamento – necessarie per garantire la cassa integrazione a chi ha perso il lavoro.
Un atto che, a giudicare dalle parole di Pisciotta, non è passato dalla registrazione. Passaggio fondamentale per rendere efficace un atto che ha valore contabile. A tranquillizzare tutti interviene, però, l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, che sostiene una tesi opposta: “Esiste l’impegno, esiste la delibera di giunta ed esiste il decreto”. Stessa cosa aveva dichiarato il dirigente generale Anna Rosa Corsello che, però, aveva tirato in ballo la questione patto di stabilità, sostenendo di avere chiesto alla ragioneria “l’elevazione del patto per fare anche i pagamenti” del Ciapi di Priolo. Non è stato possibile tornare a parlare dell’argomento con la Corsello. Evidentemente, di più deve saperne, però, la Bonafede che spiega: “Abbiamo ottenuto una deroga al patto, a livello regionale, per le spese che riguardano il lavoro e il sociale”.
A questo punto diventa difficile orientarsi. I sindacati cosa dicono? “Un decreto che trasferisce i soldi al Ciapi deve esserci – spiega il segretario della Cgil Formazione, Giusto Scozzaro -. Se così non fosse sarebbe incredibile. Chiederemo chiarimenti. Di certo non è e non può diventare un problema dei lavoratori. Hanno firmato un contratto esigibile e non è un problema loro sapere come farà il Ciapi di Priolo a pagarli”.
“Fino agli ultimi incontri abbiamo chiesto al Ciapi più volte se era stato fatto l’impegno di spesa – aggiunge Giovanni Migliore della Cisl – e ci hanno sempre dato risposte positive. Ci hanno pure detto che sono in possesso del numero di repertorio. Se sono tranquilli loro figuriamoci noi (dice con una punta di sarcasmo ndr)”.
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15 Novembre 2013, 19:35