“Dell’Utri? Zitto!”

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19 Giugno 2013, 14:14

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FIRENZE– Dopo l’interrogatorio con la Dia di Palermo raccontò a suo cognato Cesare Lupo, considerato un braccio destro dei fratelli Graviano, che gli erano state fatte delle domande su Marcello Dell’Utri, e lui “fece un gesto come a dire: stai zitto. Mi rimase impresso che mio cognato mi facesse cenno di non nominare questa persona”. Lo ha raccontato Fabio Tranchina, autista del boss Giuseppe Graviano, durante l’appello a Firenze al boss Francesco Tagliavia, condannato all’ergastolo per le stragi del ’93. Tranchina ha sottolineato: “Io Dell’Utri non lo conoscevo”.

Il boss Giuseppe Graviano, parlando con il suo autista, oggi pentito, Fabio Tranchina, gli “lasciò intuire che ci fossero protezioni ma non fece riferimento a persone”. Lo ha detto Tranchina rispondendo ai pg sui motivi degli attentati del 1993. “Di diretto – ha spiegato Tranchina – Giuseppe non mi disse mai nulla, ma quando arrestarono Riina mi disse che probabilmente sarebbe scoppiata una guerra dentro Cosa Nostra, ma mi disse che io sarei dovuto stare tranquillo. Poi aggiunse: ‘noi dovremmo fare quello che dice la legge, ma noi la legge ce la possiamo fare da soli’ poi indicando con l’indice verso l’alto aggiunsi: ‘noi abbiamo le nostre persone e fanno quello che diciamo noi o gli rompiamo le corna’”.

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Al pg che gli chiedeva se Graviano gli avesse parlato di referenti, Tranchina ha risposto: “No, mi ha lasciato intendere o pensare, ma direttamente non mi ha mai parlato di nulla”.

(Fonte ANSA)

Pubblicato il

19 Giugno 2013, 14:14

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