29 Luglio 2019, 18:37
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Indagato, era stato “autosospeso” dal Movimento 5 stelle. Di più, l’ex sindaco grillino di Bagheria, Patrizio Cinque, era stato proprio “scaricato” dal capo politico del Movimento Luigi Di Maio durante la campagna elettorale per le ultime Amministrative nella città del Palermitano. Oggi però Patrizio Cinque lavora a Palazzo dei Normanni, assunto come collaboratore personale del deputato regionale dei 5 Stelle Luigi Sunseri. “Patrizio – dice Sunseri – è una risorsa per il Movimento 5 stelle, ha una grande esperienza dopo aver amministrato Bagheria per cinque anni e mi darà una mano con tutti gli interventi legislativi che riguardano gli enti locali”. Il contratto di Cinque durerà fino alla fine dell’anno, ma non è stato riferito “per ragioni di privacy” a quanto ammonta il compenso. “Comunque una cifra direi irrisoria, bassissima”, dice Sunseri.
Insomma, si allunga la lista di “autosospesi” del Movimento 5 stelle che vengono “riciclati” all’Ars tra le fila di consulenti e collaboratori. Il leader siciliano Giancarlo Cancelleri, vice presidente dell’Ars, per esempio, ha tra i suoi collaboratori l’ex deputata regionale Claudia La Rocca, coinvolta nello scandalo firme false che ha travolto il Movimento 5 stelle siciliano per le firme ricopiate in fretta e furia nel 2012 per le candidature alle Amministrative di Palermo. Nella stessa inchiesta è coinvolto Giorgio Ciaccio, anche lui ex deputato regionale, e oggi collaboratore di Salvatore Siragusa, deputato questore dell’Ars.
Ora Sunseri ha scelto Patrizio Cinque, coinvolto in più di un’inchiesta. L’ex sindaco è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, stalking e lesioni personali a danno di una dirigente del Comune, Laura Picciurro. È imputato anche per violazione di segreto d’ufficio nella vicenda relativa alla casa abusiva del cognato poiché avrebbe rivelato al familiare l’esistenza di un procedimento a suo carico.
Non è la prima volta, in realtà, che il deputato regionale assume una posizione divergente rispetto a quella del leader Di Maio, vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico. Proprio di recente, ad una assemblea di attivisti, aveva criticato la natura di “deputati alzamano” dei pentastellati nelle due Camere romane. “Deve capire – ha detto, riferendosi a Di Maio, ma senza citarlo direttamente – che bisogna ripartire dai territori e dalla Sicilia, altrimenti il movimento è destinato a scomparire”.
Cinque, dopo la notizia dell’apertura delle indagini a suo carico, si era autosospeso dal Movimento 5 stelle. E forse per questo Di Maio, in campagna elettorale, si era affrettato a dichiarare che non lo considerava più un esponente pentastellato. Ora però il Movimento 5 stelle all’Ars lo fa rientrare, come dire, dalla finestra.
Anche se Sunseri precisa che “non è una scelta politica”, né “una provocazione”, nonostante la posizione assunta dal capo nei confronti dell’ex sindaco di Bagheria. “Non si sceglie una persona per provocarne un’altra. Ho scelto Patrizio Cinque perché lavora bene ed è competente. La sua professionalità non va dispersa. E, soprattutto, non è un appestato”.
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29 Luglio 2019, 18:37