PALERMO – “Niente primarie per il 2027”, un percorso basato “sul confronto e sui temi portanti” e un obiettivo: “Un progetto che possa liberare la Sicilia da chi la governa da decenni”. A pochi giorni dalla piazza infuocata sui temi della sanità, Nuccio Di Paola, il coordinatore regionale del M5s, lancia le tappe di quello che ribattezza ‘Campo Sicilia’. L’intervista.
Partiamo da domenica scorsa, il M5s ha riunito parte del ‘Campo largo’ in piazza sulla sanità
“Dopo il grande impatto e la partecipazione, c’è stata una sorta di silenzio sui siciliani scesi in piazza per una sanità al collasso. Con la politica che gestisce la sanità come un bancomat. Non ci fermeremo, è la prima piazza che io ricordi alternativa e unita contro questo governo di centrodestra”.
Dal punto di vista pratico viene fuori una piattaforma programmatica da questa protesta?
“Siamo scesi in piazza per protestare su tutto quello che non va, ma abbiamo lanciato anche proposte, c’è una nostra mozione che impone al governo regionale di applicare una legge per l’abbattimento delle liste d’attesa. Un siciliano non può attendere un anno per una visita, se servono più fondi noi saremo pronti già a luglio a far convergere quanti più soldi possibili sull’abbattimento delle liste d’attesa”.
L’assenza di Italia Viva ha pesato?
“Io non parlerei di contenitori o forze politiche in questa fase. Il Movimento 5 stelle ha lanciato un messaggio, sui temi possiamo discutere e sui temi dobbiamo realizzare questa proposta. Se altri contenitori vogliono costruire una proposta alternativa a questi governi di centrodestra, di Cuffaro e Lombardo, sui temi potremmo confrontarci nei prossimi due anni e mezzo. Noi continueremo ad aggregare i siciliani e dobbiamo intercettare tutti coloro che non si curano più e non vanno a votare. Sono persone libere e a loro ci dobbiamo rivolgere”.
Però non mi ha risposto su Italia Viva, ha pesato l’assenza?
“Io non ho ben capito perché non hanno partecipato, sui temi per me il dibattito e il confronto ci può essere. Ma bisogna essere chiari che bisogna essere alternativi alla destra”.
Fa un riferimento a Italia Viva e alla giunta Lagalla?
“Nel percorso che vorranno fare dovranno valutare. Non entro nelle dinamiche interne dei partiti, ma mi pare che a Palermo sostengano una giunta di destra, con Fratelli d’Italia e Forza Italia”.
Andiamo al ‘Campo largo’ in Sicilia, a che punto siamo?
“Che io chiamerei ‘Campo Sicilia’, perché la Sicilia è sempre stata un laboratorio politico, abbiamo fatto delle esperienze importanti nel corso di questi anni. Io sono convinto che c’è la maturità per costruire un percorso solido e un progetto che possa liberare la Sicilia da chi l’ha governata da decenni”.
In questo ‘Campo’, però ci sono molti contrasti all’interno dei singoli partiti
“Io posso parlare del M5s, che in questi anni si è radicato ancora di più nel territorio siciliano e l’ha dimostrato con la mobilitazione della piazza sulla sanità. Oggi c’è un movimento unito che può aggregare tutte le forze che si ritengono alternative al centrodestra. I siciliani stanno sperando in una proposta vera e competitiva in questo senso”.
C’è qualche esperienza del passato che ha lasciato un segno negativo, le primarie delle ultime Regionali, per esempio…
“Le cose del passato, come in tutti i campi, non solo politico, possono servire per fare esperienza. La scelta di chi poi sarà il candidato presidente non sarà semplice, ma viste le esperienze fatte nel passato, sarà colui o colei che darà garanzie alla coalizione e poi andrà a dialogare con tutte le forze”.
Il metodo di scelta quale potrebbe essere?
“Come abbiamo fatto nei vari Comuni, si farà un ragionamento politico e la scelta ricadrà su chi darà maggiori garanzie”.
Quindi niente primarie?
“Le escludo, dove si sono presentati progetti che hanno convinto, per esempio in Sardegna, a Genova, in Umbria, si è fatto sempre un ragionamento politico e credo che questa sia la strada maggiormente percorribile e più giusta”.
Che fine ha fatto Cateno De Luca? Era l’epicentro del ‘Campo largo’
“Al suo convegno ho detto che la Sicilia non può essere cambiata da chi ha governato per decenni. L’ho invitato alla manifestazione sulla sanità e lui non è venuto. Chi dialoga e fa accordi con la destra non può stare in una proposta alternativa. Sono cosa che vanno chieste a Cateno de Luca.
La situazione attuale del Pd pesa nella strategia del Campo largo?
“Io non entro nel merito delle cose che possano avvenire all’interno delle forze politiche. Il Pd deve sapere che il M5s è unito e farà il massimo per unire tutti”.
Come vede la figura del sindacalista Alfio Mannino, uno dei potenziali ‘papabili’, come candidato presidente?
“I vari nomi vanno fatti negli incontri che ci saranno. Qualunque sia la figura, deve dare alla coalizione garanzie e deve essere una persona che aggrega”.
Le prossime mosse?
“Continueremo con la mobilitazione e io sono convinto che solo così possiamo battere un voto di destra strutturato da decenni. Cercheremo di portare la protesta e la proposta. Dobbiamo prima possibile incontrare tutte le forze politiche che sono alternative. Io rilancio l’organizzazione di un appuntamento di due giorni, con tutti i partiti, per iniziare a tracciare la strada. Giocare d’anticipo, rispetto a questo governo di destra, sono convinto che sia la strada vincente. I siciliani devono capire che c’è una coalizione per presentare un progetto valido e questo deve essere fatto nei prossimi mesi”.