Diciotti, scontro Salvini-magistrati| “Il procuratore vuole arrestarmi?” - Live Sicilia

Diciotti, scontro Salvini-magistrati| “Il procuratore vuole arrestarmi?”

Il Csm: "Sia tutelata l'indipendenza dei giudici", l'Anm: "No alle interferenze del ministro".

LA POLEMICA
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“Mi spiace c’e’ qualche giudice che ha tempo di interrogare funzionari pubblici: vengano direttamente da me, mi sembra meschino prendersela con dei funzionari quando c’è un ministro e un vicepresidente del consiglio che si prende la responsabilità di dire No; se non lo avessi fatto non avremmo il calo degli sbarchi e le ong fuori dai piedi”. Lo ha detto Matteo Salvini a Rainews24 in collegamento da Pinzolo.

Poi su Facebook, il ministro ha rincarato la dose: “Il Procuratore di Agrigento ha chiesto ufficialmente i miei dati anagrafici. Per fare cosa? Non perda tempo, glieli do io. Matteo Salvini, nato a Milano il 9/3/1973, residente a Milano in via xxx, cittadinanza italiana. Se vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte!”. Lo scrive il ministro dell’Interno e vice-premier Matteo Salvini in un posto sul suo profilo Facebook. “P.s. Nonostante insulti, minacce, inchieste e vergogne europee, sto lavorando per chiudere la ‘pratica Diciotti’ senza che a pagare stavolta siano gli Italiani, visto che abbiamo accolto e speso abbastanza. Vi voglio bene Amici!”, conclude

Il Csm: “Tutelare l’indipendenza della magistratura”

La vicenda della nave Diciotti con “la verifica del rispetto delle norme” deve essere inserita all’ordine del giorno del primo plenum fissato per il 5 settembre. E’ quanto chiedono i consiglieri del Csm Valerio Fracassi, Claudio Galoppi, Aldo Morgigni e Luca Palamara.

“Le vicende relative al trattenimento a bordo della nave Diciotti hanno fatto registrare, negli ultimi giorni, – affermano i consiglieri – interventi di esponenti del mondo politico e, soprattutto, delle istituzioni, anche in relazione agli accertamenti giurisdizionali in corso. La verifica del rispetto delle norme in una vicenda di questa portata è doverosa nell’interesse delle istituzioni”. “Gli interventi a cui abbiamo assistito, per provenienza, toni e contenuti – sottolineano i quattro togati -, rischiano di incidere negativamente sul regolare esercizio degli accertamenti in corso. Riteniamo che sia necessario un intervento del CSM per tutelare l’indipendenza della magistratura e il sereno svolgimento delle attività di indagine. In attesa di valutare eventuali altre iniziative, è opportuna una immediata riflessione sull’argomento. Chiediamo, pertanto, che – concludono – venga inserito nell’ordine del giorno del primo plenum, fissato per il 5 settembre”.

L’Anm: “No alle interferenze di Salvini”

“La Procura di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella vicenda della nave Diciotti siano stati commessi reati. Parlando della vicenda, il Ministro dell’Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli accertamenti. Si tratta di una interferenza nelle prerogative dell’Autorità Giudiziaria; nessun altro soggetto può sostituirsi ai magistrati”. Così l’ANM che “vigilerà affinché singolo magistrato possa svolgere i propri compiti in assoluta autonomia”, senza inammissibili e indebite interferenze”.

“In questi giorni la Procura della Repubblica di Agrigento – si legge in una nota dell’Associazione nazionale magistrati – sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella delicata vicenda della nave Diciotti siano stati commessi dei reati. Purtroppo registriamo che, parlando della vicenda, il Ministro dell’Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli accertamenti con riguardo ai soggetti potenzialmente responsabili. Si tratta di una interferenza nelle prerogative dell’Autorità Giudiziaria, l’unica Istituzione cui la Costituzione e le leggi dello Stato attribuiscono il compito di verificare la sussistenza di reati e di accertare e stabilire chi ne sia il responsabile. Nessun altro soggetto può sostituirsi ai magistrati, nè suggerire o dettare le strade giudiziarie da percorrere, neanche un membro del Governo, che ha il dovere istituzionale di rispettare le prerogative costituzionali della magistratura, che, è bene riaffermarlo ancora una volta, non spreca il denaro pubblico, come è stato dichiarato, ma esercita la giurisdizione applicando la legge in linea con i principi fissati dalla Costituzione”. L’ANM auspica che tali episodi “non proseguano e vigilerà affinché oggi singolo magistrato, oggi i colleghi della Procura di Agrigento, nel futuro tutti gli altri, possano svolgere i propri compiti in assoluta autonomia, senza inammissibili e indebite interferenze”.


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