Nella sfida interna a Forza Italia, Saverio Romano sfonda su Catania con una serie di endorsement (già maturati o in maturazione) di peso. Nella città del vulcano rimasta senza candidati nella lista dei berlusconiani per le Europee, con conseguente strappo del sindaco Salvo Pogliese che ha lasciato il partito in compagnia di alcuni altri ex An, il centrista del Cantiere Popolare sta concentrando i suoi sforzi per coagulare attorno alla sua candidatura ambienti centristi e autonomisti.
Nei giorni scorsi è arrivato il sostegno degli ex alfaniani catanesi, con un evento pubblico a cui hanno preso parte Pino Firrarello, Giuseppe Castiglione, Nino D’Asero e Giovanni La Via, l’eurodeputato uscente rimasto fuori dalla lista forzista. Gli esponenti ex Ncd hanno espresso il loro sostegno a Romano, accompagnato da Roberto Lagalla, impegnato anche lui in campagna elettorale per l’ex ministro, mentre anche il deputato regionale dell’Udc Giovanni Bulla e l’ex deputato Salvatore Giuffrida dovrebbero “spendersi” per Romano. Che a breve potrebbe ricevere da Catania un altro endorsement di rilievo, quello dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo.
Gli Autonomisti erano stati in predicato di chiudere un accordo con Fratelli d’Italia, che poi però non è maturato. La rottura non è stata indolore e così i lombardiani hanno rivolto le loro attenzioni altrove. Non c’è stata una decisione univoca e sul punto ci sarà giovedì una riunione a Caltanissetta per fare il punto definitivo. Qualcuno tra i lombardiani guarda alla Lega e alla candidatura di Angelo Attaguile, compagno di strada per molti anni. Altri, e tra questi c’è Raffaele Lombardo, sono più propensi a votare Forza Italia. E quanto alla scelta del candidato guardano a Silvio Berlusconi e a Saverio Romano (i popolari di Romano e gli autonomisti formano un gruppo comune all’Ars).
L’accordo non sarebbe ancora chiuso ma poco ci manca. E rafforzerebbe ulteriormente Romano su Catania, dove già il centrista aveva incassato il sostegno dell’ex Mpa e Udc Giovanni Pistorio, molto attivo in questi giorni di campagna elettorale. Insomma, un revival post-democristiano spinge la corsa del leader centrista, che potrà contare anche su una mano di quel pezzo di Udc sempre più alle strette con Gianfranco Micciché. Che invece sostiene la corsa del capogruppo dell’Ars Giuseppe Milazzo, che ha dalla sua il grosso dei deputati regionali e dei parlamentari nazionali forzisti.
