Droga ‘street food’ nel Belice | Ragazzine usate come corrieri

di

31 Ottobre 2017, 09:45

2 min di lettura

MENFI (AGRIGENTO) – Sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari sono state eseguite a Menfi dai carabinieri, a conclusione di un’operazione antidroga. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica; l’accusa è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver destinato l’uso della droga anche a minori, alcuni dei quali venivano utilizzati anche come corrieri. Le indagini hanno consentito di smantellare una consistente rete di spaccio di hashish e cocaina, proveniente da Palermo e destinata ad essere smerciata nelle piazze di Menfi, Santa Margherita di Belice, Montevago e Poggioreale. I carabinieri hanno accertato, grazie anche a numerosi servizi di osservazione e pedinamenti, che la sostanza stupefacente veniva spesso consegnata a pusher locali che a loro volta la rivendevano ad una clientela molto giovane.

L’indagine è stata denominata “Street food” poiché i corrieri per organizzare i viaggi necessari per approvvigionarsi dei quantitativi di droga, facevano riferimento a “cene, cibi di strada e fast food”. L’organizzazione a volte impiegava nell’attività illecita anche due ragazze quattordicenni, sia come corrieri sia come assuntori delle sostanze stupefacenti. I carichi di droga, durante i viaggi da Palermo a Menfi, in alcuni casi venivano nascosti all’interno dei loro indumenti intimi. Si stima che in circa tre mesi, gli indagati abbiano movimentato sulle piazze di spaccio vari chili di hashish ed alcuni etti di cocaina, la maggior parte destinati ai più giovani, per un giro di affari complessivo di circa 200 mila euro.

Articoli Correlati

Tra gli indagati dell’inchiesta denominata “Street food” – che ha portato alla luce un giro di spaccio di hashish e cocaina, proveniente da Palermo e destinata alle piazze di Menfi, Santa Margherita di Belice, Montevago e Poggioreale, nel Trapanese, – emergono due figure: quelle di Giuseppe Sanzone (alias papà) e Daniel Tabbone (alias carciofetto), entrambi di Menfi, rispettivamente di 40 e 23 anni. I due sono i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere perché – secondo i carabinieri di Sciacca e Menfi, che hanno svolto le indagini – sarebbero stati coloro che “gestivano il presunto sodalizio criminale mettendo a disposizione auto e cellulari per il trasporto della sostanza stupefacente”. Gli altri quattro indagati – secondo il provvedimento firmato dal Gip e richiesto dalla Procura della Repubblica di Sciacca – sono stati invece posti ai domiciliari. Si tratta di Giulia Nigrelli, 20 anni, di Menfi; Calogero Friscia, 22 anni, di Menfi; Emanuele Gambino, 31 anni, di Sciacca e Giovanni Pilo, 22 anni, di Menfi. “Sanzone e Tabbone – secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma – utilizzando un collaudato modus operandi organizzavano con cadenza quasi giornaliera dei viaggi verso il capoluogo regionale, solitamente partecipandovi in prima persona o delegando i propri collaboratori, a volte anche minori, per effettuare l’acquisto dello stupefacente. In media, almeno uno, due panetti di hashish ed alcuni grammi di cocaina per ciascun viaggio”.

Pubblicato il

31 Ottobre 2017, 09:45

Condividi sui social