Economia

Due obelischi, chiuso a 2,9 milioni l’accordo con l’ex moglie di Bianco

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02 Agosto 2022, 20:39

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CATANIA – Trentadue anni. È la durata della vicenda legata alla costruzione del parcheggio Due obelischi di Barriera, a Catania. Il grande spazio destinato allo scambio tra automobili private e autobus pubblici, per i cui terreni Palazzo degli elefanti ha dato mandato di pagare 2.943.463,78 euro. Quasi tre milioni, a fronte dei quasi sei milioni che erano stati richiesti dalla fu proprietaria del terreno: Maria Antonietta Zeno, meglio nota come Nanni. Cioè l’ex moglie dell’ex sindaco Enzo Bianco.

La storia del parcheggio Due obelischi risale al 1989, quando un documento della giunta di allora, guidata da un giovanissimo Bianco, individua nel quartiere di Barriera un luogo idoneo alla costruzione di uno dei parcheggi scambiatori. Ma è negli anni successivi che il progetto diventa realtà: a sposarlo è l’ex primo cittadino Umberto Scapagnini, sotto la cui sindacatura il Consiglio comunale approva il piano degli espropri. E tra i terreni tolti ai proprietari per scopi pubblici ci sono anche gli undicimila metri quadrati di Zeno e di altre persone (anch’esse creditrici del Comune), su cui poi sorgerà il parcheggio voluto per decongestionare il centro dalle automobili.

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Vent’anni dopo i giorni in cui a Catania l’emergenza era il traffico, del parcheggio Due obelischi si è tornato a parlare durante la scorsa consiliatura. Quando il sindaco era di nuovo Bianco. Argomento della discussione, a suon di lettere di avvocati e risposte degli uffici municipali, era il pagamento di quasi sei milioni di euro che spettavano a Zeno dopo la vittoria, in Appello, di una causa contro Palazzo degli elefanti. Il municipio aveva tentato più volte di chiudere la partita, anche ipotizzando pagamenti rateali mai andati in porto. Ma le cose non sono andate come sperato: il dissesto economico-finanziario ha congelato ogni possibilità di movimento e, temporaneamente, anche il credito di Nanni Zeno nei confronti del Comune di Catania.

La soluzione è di questi giorni. L’organismo straordinario di liquidazione, che si è insediato dopo il dissesto per fare fronte all’enorme massa debitoria catanese, ha ammesso il credito di Zeno tra i passivi da pagare. E ha proposto di liquidarlo al 50 per cento. Non più i quasi sei milioni di euro sanciti dal tribunale, ma i quasi tre che, adesso, saranno depositati per essere versati nelle casse della persona che legittimamente li rivendica.

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02 Agosto 2022, 20:39

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