Due viaggi in due settimane|per riabbracciare moglie e figli

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07 Maggio 2011, 15:31

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”Possono rimandarmi indietro cento volte, io continuerò a tentare. Voglio raggiungere la mia famiglia e nessuno riuscirà a impedirmelo”. Si chiama Nizar, è un tunisino di 23 anni ospite del Centro di prima accoglienza di Lampedusa, e ha un solo obiettivo: raggiungere la moglie e i due figli che vivono in Olanda. Pur di ricongiungersi con la sua famiglia il giovane magrebino ha già stabilito un record: è approdato nuovamente a Lampedusa due giorni fa con altri 49 tunisini, dopo essere stato rimpatriato appena due settimane prima.

Nizar era infatti sbarcato sull’isola dopo l’accordo bilaterale siglato il 5 aprile scorso dal ministro dell’Interno Roberto Maroni con il governo di Tunisi. E così, a differenza degli altri suoi connazionali che avevano ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo, è stato imbarcato su un aereo che da Lampedusa lo ha riportato nel suo Paese. Ma Nizar non si è perso d’animo: è tornato a Sfax, ha pagato un’altra volta i trafficanti che gestiscono il racket degli immigrati clandestini, e ha compiuto per la seconda volta la traversata del Canale di Sicilia.

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”Mia moglie è olandese abita nel suo paese con i nostri due bambini. Io ho il diritto di raggiungerli: non c’è nessuna legge nè accordo internazionale che potrà convincermi del contrario”, spiega con piglio deciso il tunisino sbarcato due volte in due settimane. Se anche questa volta Nizar non dovesse ricongiungersi ai suoi familiari e dovesse essere ricondotto in patria, per lui le probabilità di riuscita, in futuro, sarebbero molto scarse.

Proprio oggi infatti il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha annunciato che per la prima volta le autorità tunisine hanno fermato un barcone partito carico di clandestini e lo hanno riportato in Tunisia. E il ministro in persona mercoledì consegnerà al suo ‘omologo’ di Tunisi quattro motovedette per intensificare i controlli di coloro che tentano di lasciare la Tunisia.

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07 Maggio 2011, 15:31

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