Più di 150 condannati a 68 milioni | Ora la Regione va a caccia dei soldi

di

21 Maggio 2019, 18:53

3 min di lettura

PALERMO – Circa 61 milioni di euro. A tanto ammonta la cifra, frutto delle condanne già esecutive della Corte dei conti che la Regione siciliana non è ancora riuscita a incassare. Anzi che è riuscita a incassare con difficoltà: appena 3,8 milioni. Sono quasi duecento le pratiche “arenate” negli uffici regionali. E così, il governo ha deciso di creare un nuovo ufficio per battere cassa, dedicato esclusivamente al recupero crediti.

Fino ad ora, a occuparsi di questa “missione”, è stato un gruppo di dipendenti appartenenti all’ufficio per il recupero del danno erariale. A questa unità operativa del dipartimento del Credito e delle finanza, sono state affidate 90 sentenze da eseguire, tutte quelle emanate dopo il 15 febbraio 2017, giorno in cui il governo Crocetta ha individuato per la prima volta un ufficio che si occupasse di questi dossier. Le sentenze con crediti da recuperare però, come detto sono di più. Tra gli uffici di tutta l’Amministrazione regionale infatti sono sparse altre 100 pratiche antecedenti al 15 febbraio 2017. E, in questo secondo caso gli atti sono affidati alla responsabilità di singoli dipendenti. Ecco perché adesso il governo ha deciso di creare una task force specializzata con il compito di fare entrare le somme nelle casse della Regione.

Il nuovo ufficio speciale, proposto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, avrà un dirigente laureato in Giurisprudenza che dovrà essere anche un avvocato. Sarà lui a guidare i dipendenti qualificati nel recupero crediti e quindi capaci di predisporre decreti di recupero, intimazioni diffida e messa in mora, recupero coattivo. I dipendenti inoltre dovranno avere rapporti con l’ufficio di supporto del Pubblico ministero della Corte dei conti, con gli uffici dell’Avvocatura dello Stato, gli Uffici del personale e del Fondo pensioni e le Corti d’appello. Le esecuzioni delle sentenze, infatti, si possono fare anche attraverso il ricorso al giudice ordinario e per questo occorrerà essere capaci di scrivere le memorie difensive per i processi.

Articoli Correlati

Stando a quanto descritto nell’allegato alla delibera di Giunta, la struttura speciale, che sarà incardinata  presso l’assessorato all’Economia, dovrebbe servire per traghettare la Regione dalla situazione attuale a una situazione più organizzata che dovrebbe vedere nascere o un servizio apposito o un’area. Nel frattempo all’ufficio saranno passate solo le novanta pratiche più recenti, finora assegnate all’unità operativa del dipartimento al Credito. Solo dopo, gli altri uffici regionali dovranno inviare le carte delle altre sentenze alla task force con una relazione sullo stato del credito. Questa relazione servirà per rendere chiaro all’ufficio speciale cosa bisogna fare e per informare la Procura della Corte dei conti sullo stato della pratica.

La necessità di un ufficio che si occupasse della questione è stata segnalata numerose volte dalla Corte dei conti. Da ultimo, le segnalazione è arrivata dal procuratore regionale Gianluca Albo che nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia contabile ha criticato la scarsa attenzione che la Regione e Riscossione Sicilia hanno avuto verso queste attività. La constatazione è stata che piuttosto non c’era “nessuna seria e credibile iniziativa”. Nella relazione il procuratore si chiedeva, inoltre, come mai la Regione, nel tempo, non ha preso informazione sul perché la sua agenzia di riscossione non ha recuperato i crediti senza nemmeno richiedere dei report sullo stato delle pratiche. Con l’ufficio speciale adesso si dovrà cambiare.

Pubblicato il

21 Maggio 2019, 18:53

Condividi sui social