E Prometeo sfidò gli dei | davanti al duomo di Ragusa

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11 Giugno 2017, 18:38

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Mentre Siracusa, con Le Rane di Aristofane affidate a Ficarra e Picone, prepara il trionfo popolare del teatro greco, la vicina Ragusa si è portata parecchio avanti sabato sera con una iniziativa culturale che non ha precedenti. Il festival “3drammi3”, nato da una collaborazione tra il Comune e il teatro Donnafugata, ha messo in scena il Prometeo Incatenato di Eschilo scegliendo come palcoscenico la scalinata di San Giorgio, il Duomo che sovrasta Ibla e che è universalmente riconosciuto come un esempio impareggiabile di quel barocco che dopo il terremoto del 1693 ha fatto grande il Val di Noto.

È stato uno spettacolo incantevole che per oltre tre ore ha tenuto inchiodato, davanti alla chiesa, un pubblico straordinario, sedotto non solo dalla bellezza del testo ma anche e soprattutto dal fascino della novità. “Non è stata per niente casuale la scelta di rappresentare il Prometeo sugli spalti di una chiesa barocca”, ha spiegato il regista Antonio Zanotelli. “L’opera è tra quelle che anticipano i fondamenti del cristianesimo. Prometeo è il titano che sottrae il fuoco agli dei e porta la luce nel mondo, colui che per il bene dell’umanità si scaglia contro i soprusi e i poteri forti. Con questa visione della giustizia, la tragedia ci dipinge Prometeo come una delle prime figure cristologiche dell’umanità”.

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Un miracolo che solo la magia del teatro può regalare. Lo sottolinea Costanza Di Quattro, che con la sorella Vicky e Clorinda Arezzo condivide la direzione artistica del Donnafugata: “La Grecia, con la sua storia e la sua civiltà, viene ad avvolgere la culla del barocco; mentre il barocco, con le sue volute e i suoi tormenti, si inchina davanti alla madre di tutte le culture e le offre un palcoscenico di inaudita grazia e magnificenza”.

Il festival di Ragusa, con i suoi tre giorni di dibattiti, conversazioni, rappresentazioni – e con uno stage formativo sul “cunto” siciliano, sintesi popolare della tragedia, tenuto da Mario Incudine per trenta giovani attori – ha allargato il perimetro delle rappresentazioni classiche, il cui epicentro resta sempre a Siracusa, ed è riuscito a coinvolgere non solo il pubblico degli appassionati ma anche i palazzi seicenteschi, con i giardini e gli androni, che rendono unico il cuore di Ibla. Ieri sera il momento più alto, con Prometeo che sfida gli dei lungo la gradinata di una chiesa cattolica e il pubblico che applaude senza fine. (v. a.)

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11 Giugno 2017, 18:38

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