Continua la fuga da Alfano | Alongi: “Progetto politico fallito” - Live Sicilia

Continua la fuga da Alfano | Alongi: “Progetto politico fallito”

“E altri andranno via”. Il deputato si avvicina all’Udc di Cesa, a sostegno di Musumeci.

Verso le Regionali
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PALERMO – “Non credo più in questo progetto politico”. Il partito di Angelino Alfano perde un altro pezzo. Il deputato regionale Pietro Alongi sbatte la porta e se ne va: “E non escludo che nei prossimi giorni altri possano fare la mia stessa scelta”. È solo l’ultimo addio. Una “puntata” dell’esodo che potrebbe condurre diversi militanti e dirigenti di Alternativa popolare lontani dal Ministro degli esteri.

Alongi ha annunciato ufficialmente la sua scelta oggi a Palazzo dei Normanni. Ma il “travaglio” del politico va avanti già da un po’. Per il momento l’addio avverrà attraverso il coinvolgimento del “Movimento rete democratica”, una formazione politica di recentissima formazione e guidata da Rosario Meli: “Il nostro è un movimento aperto, senza uomini soli al comando. E guardiamo già oltre le Regionali”.

Sarà questo, però, il “tramite” per agganciarsi alla lista dell’Udc di Lorenzo Cesa, dove Alongi potrebbe aderire nei prossimi giorni. Il deputato quindi compie una scelta di campo radicale (“E coraggiosa”, dice): non sosterrà alla presidenza della Regione Fabrizio Micari, così come farà ufficialmente il partito di Alfano dopo l’accordo col Pd, ma il candidato del centrodestra Nello Musumeci. “La candidatura di Micari – dice Alongi – è solo un paravento. Alfano avrebbe dovuto avere il coraggio di rivendicare, mesi addietro, la candidatura di Giovanni La Via. Non credo che il ticket se ci sarà, consentirà di recuperare quel gap. Credo che Giovanni, che era patrimonio importante, dovesse essere utilizzato anche per allargare quel progetto che si è appiattito sulle scelte di altri”.

“Questa notte – racconta Alongi – ho molto riflettuto sui miei 25 anni di storia politica. Credo che il primato della politica sia importante. Quando invece si pensa solo ad accordi finalizzati a mantenere comode poltrone, la politica è finita. La mia è una scelta difficile: fino a dieci minuti fa ero un deputato di Alternativa popolare e il partito mi ha proposto una strada in discesa o in pianura in vista di una rielezione. Ma ho deciso di scegliere un’altra strada, di andare in salita”.

Alongi racconta di avere avuto un “incontro schietto col ministro Alfano. E gli ho spiegato i motivi per cui mi sentivo a disagio a stare in questa coalizione. Almeno il 70 per cento dei miei amici che mi sostengono da anni, mi ha chiesto e suggerito di sostenere Nello Musumeci. È un sentire comune di cui non si accorge chi sta chiuso dentro i palazzi. Conosco Musumeci da tanti anni e in questi cinque anni ho apprezzato il suo operato e il suo senso delle istituzioni, anche nelle vesti di presidente della Commissione antimafia”.

Così, Alongi decide di “tornare nel centrodestra, dove proveremo a dare un apporto ‘moderato’. Nelle prossime settimane aderiranno a questo progetto decine di amministratori che hanno condiviso la scelta di fare politica dal basso e non dall’alto. Non voglio fare polemiche con nessuno, ma negli ultimi periodi mi sono sentito a disagio, perché non ricordo dalla nascita di Alternativa popolare una volta che i dirigenti potessero attivare un confronto con la gente, col territorio. Io sono abituato a incontrare la gente. Noi – prosegue – apparteniamo alla politica che non pensa solo a interessi singoli e personali. Con l’Udc faremo una lista unica per superare la soglia e affinché il centro possa dare un contributo decisivo a Musumeci. La competizione con Figuccia a Palermo? Sarà una bella gara e penso che le competizioni siano sempre utili”.

Alongi ammette che “queste sono scelte che lasciano il segno. Lascio anche tanti amici, con cui abbiamo compiuto alcune importanti battaglie. Ma più volte abbiamo segnalato questo malessere. Adesso siamo finito al bivio: e io ho fatto la mia scelta, sostenendo Musumeci. Della Sicilia, con lui presidente si parlerà solo in chiave positiva. Le candidature? I temi della moralità e dell’etica in politica – aggiunge – per me sono e resteranno primari”.

“Ovviamente – precisa poi Alongi – il motivo del mio addio non è legato solo alla scelta del candidato. Molti sanno che in passato io sono stato vicino al senatore Renato Schifani. E quando lui ha deciso di lasciare Ap, io ho deciso comunque di restare dov’ero. Ci credevo. Ma ritengo che il progetto di Alternativa popolare in Sicilia si sia sgonfiato”. E adesso il destino di Alongi potrebbe essere quello di altrai “alfaniani”: “Registro un malessere diffuso. Non mi stupirebbe – confida Alongi – che io non sia l’ultimo ad andare via. Nei prossimi giorni vedrete”.


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