“Centrerò il turno di ballottaggio | Fazio dietro a Tranchida e Galluffo”

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30 Maggio 2018, 18:30

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TRAPANI – Per tutti a Trapani è il padre di Tele Scirocco, la storica emittente cittadina che chiuse i battenti nel 2003. Da allora il trasferimento a Parigi, poi Firenze e infine il ritorno in Sicilia a guidare un’azienda di costruzioni ecocompatibili. La candidatura a sindaco di Peppe Bologna inizia da lontano e da un luogo simbolico: era il 15 gennaio e da Fontanelle Sud, uno dei quartieri più difficili di Trapani, l’imprenditore che ebbe il pallino della televisione lanciò il suo nome per le Amministrative del 10 giugno.

Perchè la scelta di misurarsi in politica?
“Sono stato costretto a pensare a questa eventualità dal piattume che ha governato questo territorio. Ho avuto tanto da questa terra e ora devo dare altrettanto. A fine ottobre 2017 abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto elettorale. In questi mesi ho ascoltato molte persone e dalle segnalazioni dei cittadini è nato un programma partecipato, costruito giorno dopo giorno. Ho sentito la gente, i commercianti. Sulla base di queste sono uscite segnalazionie d esigenze dei cittadini”.

Non sarà stato l’unico.
“Il mio programma è stato chiuso venti giorni prima della consegna della lista. Altri se lo sono inventato all’ultimo momento, altri hanno fattio ‘copia e incolla’”.

A Trapani lei è conosciuto soprattutto per aver dato vita a Tele Scirocco e la sua unica lista, Scirocco per Trapani, punta proprio a stimolare la memoria dei trapanesi.
“Abbiamo fatto tanti sondaggi in questi mesi, uno di questi puntava a misurare l’indice di gradimento nei cittadini in merito a un possibile ‘sbarco’ di Tele Scirocco in politica: è stata un’idea approvata da oltre il 9% degli intervistati”.

Che campagna elettorale è stata?
“In campo ci sono state impostazioni diametralmente opposte. C’è chi, come me, ha fatto appello agli astenuti e ai giovani. Altri hanno portato avanti una campagna elettorale basata sulla raccolta di nomi per completare le tante liste in campo. Molti ritengono che la gente si lasci trascinare dal collegamento tra le liste e il candidato sindaco. Non so se questo sarà un metodo vincente, lo sapremo la sera delle elezioni”.

Tutti volti nuovi in questa tornata elettorale?
“Non credo. Ho chiesto ai miei competitor Tranchida e Galluffo di dichiarare apertamente se rappresentassero la continuità con la maldestra gestione Fazio al Comune, non mi hanno mai risposto. Loro due non rappresentano il nuovo, sono entrambi politicamente vecchi. Nei loro schiramenti ci sono i ‘tentacoli’ di Fazio, sono in continuità con quella gestione”.

A questo punto serve un giudizio anche su Mazzonello e Giglio.
“I Cinquestelle sono un enigma. Non credo che Mazzonello sarebbe un buon sindaco, ma il suo nome potrebbe essere trascinato dal simbolo. Quella di Giglio è una candidatura dell’ultimo minuto e di ‘presenza’ per sua stessa ammissione. Non condivido la scelta della Lega, tuttavia riconosco di essere davanti a una persona seria”.

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Come si rilancia Trapani?
“Una sola idea: rinverdire e rinfrescare la burocrazia comunale, facendo sì che in dieci mesi si riempiano i cassetti di progetti cantierabili. Il rilancio della città passa da queste idee e dalla capacità di trovare finanziamenti europei per la loro messa in campo”.

Come finirà?
“Non lo so, ma sono sicuro che andrò al ballottaggio”.

 

 

Intervista/1 Galluffo: “Trapani è in una palude melmosa, con Tranchida l’Armata Brancaleone”

Intervista 2/ Giglio: “Questione morale ancora aperta, uomini di potere nelle liste”

Intervista 3/ Tranchida: “In campo senza diktat dai partiti, serve l’alleanza Birgi-Punta Raisi”

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30 Maggio 2018, 18:30

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