Le “nebbie” di Tranchida e Galluffo | M5s, ok definitivo a Mazzonello

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27 Aprile 2018, 07:02

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TRAPANI – Una frase che scatena la prima grande polemica della campagna elettorale: bordate che riportano Trapani un po’ indietro nel tempo. Protagonisti due dei quattro aspiranti alla carica di sindaco: Giacomo Tranchida e Vito Galluffo. Un duello che ha il sapore della prima Repubblica, con la giustizia che diventa il più classico dei terreni di scontro.

Il botta e risposta che ha animato il 25 aprile trapanese nasce da una frase espressa pochi giorni prima da Galluffo in un’intervista al sito ‘tp24.it’: tutto ruota attorno alla metafora delle “nebbie ericine”, utilizzata dal penalista per commentare la sua discesa in un campo in una corsa che vedeva già presente l’ex sindaco della città della vetta. Le “nebbie” da evitare per Trapani, secondo Galluffo, sarebbero proprio quelle di Tranchida, che ora prova a guidare il capoluogo. La risposta del diretto interessato non si fa attendere: “Io mi sono trovato parte civile a difendere Erice in alcuni contesti malavitosi – la replica di Tranchida sempre attraverso ‘Tp24’ -, dall’altra parte mi trovavo dei professionisti che difendevano coloro che hanno offeso la mia città”. E ancora: “Se dobbiamo parlare di nebbie qualcuno dovrebbe passarsi la mano sulla coscienza”. 

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Il riferimento, neanche troppo velato, è all’attività di Galluffo, avvocato penalista che ha difeso Vito Mazzara nel processo d’appello per l’omicidio del giornalista Mauro Rostagno: in quel processo, che vide Mazzara assolto con formula piena dall’accusa di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del giornalista, il Comune di Erice si era costituito parte civile. Dal legale, infine, una controreplica per le rime in cui Tranchida viene definito come uno “sprovveduto quanto arrogante aspirante candidato sindaco”. In una lettera Galluffo, da sempre socialista e oggi animatore del movimento civico ‘Trapani riparte’, ricorda che “il diritto alla difesa è previsto e garantito dalla Costituzione” e che l’avvocato “è custode, garante e controllore, nei processi, del rispetto dei principi della Carta”. Galluffo non si nasconde e affronta di petto la questione: “Ho sempre svolto la mia attività professionale nella trasparenza e correttezza più assoluta. Ho difeso imputati di mafia, di omicidi, politici, medici, ingegneri e professionisti di ogni genere – ancora -, rappresentanti delle forze dell’ordine, operai e giovani senza presunzione alcuna, anzi spesso provandone la loro innocenza”.

Primi colpi di una campagna elettorale che ieri ha registrato una novità anche sul fronte del Movimento cinque stelle. Messe da parte le diversità di vedute all’interno del meet-up trapanese sul nome di Giuseppe Mazzonellol’ex collaboratore del senatore Vincenzo Santangelo è stato ufficializzato come candidato sindaco dei pentastellati per Palazzo D’Alì. Il tasto su cui battono i grillini è quello delle liste: “ll nostro primo segnale di coerenza è rigettare la logica delle ammucchiate – dicono dal quartier generale M5s -, delle candidature sostenute da liste dove c’è dentro tutto e il contrario di tutto”. Anche in questo caso l’obiettivo è Tranchida, che nella sua avventura ‘civica’ ha accolto anche nomi provenienti dal centrodestra e che ha messo in piedi una candidatura sostenuta da almeno otto liste. L’ex sindaco di Erice e Valderice, esponente storico della sinistra trapanese, tuttavia tira dritto e ribadisce ad ogni occasione il suo mantra: “Via i simboli, si lavora tutti per Trapani”.

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27 Aprile 2018, 07:02

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