25 Luglio 2020, 09:42
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LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Situazione incandescente a Lampedusa. Sette barchini, sono stati bloccati stanotte nelle acque antistanti all’isola, a bordo c’erano complessivamente 203 tunisini. I migranti presenti sono, al momento, 1.027. Un gruppo, gli ultimi arrivati, non sono stati neanche portati all’hotspot che è ormai in piena emergenza, ma è stato trattenuto sotto i gazebo del molo Favarolo.
Non c’è più spazio, infatti, nella struttura di primissima accoglienza: né nell’unico padiglione rimasto operativo, che può ospitare un massimo di 95 persone, né nel cortile. La prima conseguenza della struttura in tilt è che i poliziotti, in servizio all’hotspot, hanno difficoltà a procedere all’identificazione di coloro che sbarcano. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno avvistato e agganciato, durante la notte, barchini con un minimo di 15 persone e un massimo di 55.
“Fra i numerosi migranti arrivati negli ultimi giorni a Lampedusa la risultano diversi casi di positività al Covid 19, ma non sembra affatto che i meccanismi di risposta sanitaria siano immediati”. Lo scrive in una nota la Federazione sindacale di polizia (Fsp). Dopo test sierologici effettuati ai migranti, 25 sarebbero positivi. ” Urgono protocolli di intervento certi e stabili – aggiunge il segretario dell’Fsp Walter Mazzetti – che tengano al riparo dai rischi altissimi del momento la cittadinanza e gli operatori delle forze dell’ordine impegnati massicciamente sull’isola. E serve che siano individuati luoghi idonei che consentano immediati spostamenti dei positivi e dei numerosi migranti che devono rimanere in quarantena”. Il sindaco Totò Martello però smentisce che vi siano casi di positivi.
La prefettura di Agrigento, intanto, sta varando un piano di trasferimenti. Entro oggi 180 migranti ospiti della tensostruttura della Protezione civile di Porto Empedocle e dell’ex Villa Sikania di Siculiana lasceranno l’Agrigentino. La Prefettura ha trovato, per tutti loro, dei posti disponibili al Cara di Bari. In serata, con il traghetto di linea che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle, verranno trasferiti 80 tunisini da Lampedusa (Ag). E domattina, sempre col traghetto di linea, ne dovrebbero partire – ma per questo trasferimento s’attende conferma – altri 200 circa. E’ sempre più difficile trovare dei posti disponibili per ospitare i migranti e per fare in modo che possano effettuare i 14 giorni di sorveglianza sanitaria anti-Covid. I trasferimenti da Lampedusa dipendono anche dalla collocazione e sistemazione nelle strutture disponibili dei migranti.
In questa situazione tesissima si registra anche il duello a distanza tra il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, e il leader della Lega Matteo Salvini. “L’onorevole Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro ‘non c’erano più sbarchi’: nulla di più falso – dice Martello -. Quando Salvini era ministro gli sbarchi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero degli Interni per verificare quello che sto affermando”. E ancora: “Se Salvini fosse venuto a Lampedusa in quel periodo – aggiunge Martello -, quando da sindaco ho più volte chiesto una interlocuzione istituzionale con il ministero che allora guidava, senza mai avere risposta, avrebbe visto con i suoi occhi le imbarcazioni dei migranti entrare in porto. Forse allora non è venuto a Lampedusa proprio per questo motivo, per non dovere ammettere la realtà e continuare a negare l’evidenza. È venuto adesso per pura propaganda politica, comportandosi come un pericoloso ‘giullare di piazza’ che fomenta odio e rabbia. Quanto infine alle sue dichiarazioni nelle quali mi definisce un ‘poveretto’ – conclude Martello – ebbene sì, forse lo sono: mio padre era pescatore, mi ha insegnato ad andare per mare quando ero ancora un ragazzino. Non frequento lidi balneari alla moda in giro per l’Italia, non mi sono arricchito con la politica e vivo ogni giorno insieme ai miei concittadini, nella mia Lampedusa. Sono un pescatore, e sono orgoglioso di esserlo. Lui invece si fa chiamare ‘capitano’, ma capitano di cosa?”.
Martello poi commenta l’ultima raffica di sbarchi: “E’ una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani”. Nelle ultime ore altri tre arrivi e nell’hotspot dell’isola si trovano in questo momento oltre mille migranti, dieci volte la capienza massima prevista. “Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – sottolinea il sindaco – e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull’isola”. In questo momento sulla banchina si trovano una cinquantina di migranti ancora in attesa che venga deciso dove saranno smistati.
“In Sicilia è emergenza senza tregua sugli sbarchi. E vorrei fosse chiaro che non si tratta solo di una emergenza sanitaria, per la quale la Regione sta facendo di tutto per assicurare la sicurezza dei cittadini siciliani e di chiunque arriva nell’Isola. C’è una emergenza politica senza precedenti: perché a parità di condizioni climatiche rispetto allo scorso anno gli arrivi aumentano in modo così sensibile? Io voglio dare atto degli sforzi di queste ultime ore. Ma adesso si tratta di gestire una emergenza e servono fatti”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Nei mesi scorsi – prosegue il governatore – si sarebbe dovuto attivare un’azione politica i cui mancati effetti oggi li paga la Sicilia. E l’Europa? Zitta e silente. Lo ribadirò mercoledì alla commissione Schengen che mi audirà con i colleghi Santelli e Solinas. E ribadirò che intravedo occhi sgargianti in chi si sfrega le mani per gestire un nuovo business dell’accoglienza, che magari diventerà il business della quarantena. Così non si va lontano. Forse è il caso che un vertice in Sicilia lo convochi direttamente il premier Conte. Lo aspettiamo. Intanto oggi hotspot pieno a Lampedusa e migranti in arrivo a Pozzallo. A flotte e senza tregua”. Nel pomeriggio interviene anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “La nostra richiesta al governo sullo stato d’emergenza è nota, ma ancora da Roma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Bisogna intervenire anche con un ponte aereo dedicato per evitare di peggiorare una situazione già complessa”.
“Il sindaco di Lampedusa Totò Martello è un combattente, conosce fondo la realtà che amministra e ancor di più le vicende che riguardano i migranti. Da ministro dell’Interno Matteo Salvini era affetto da delirio di onnipotenza, oggi da capo della Lega e orfano del ‘codazzo governativo’ cerca disperatamente i riflettori attaccando chi, come Martello, è da sempre in prima linea per la difesa di Lampedusa e la tutela dei disperati che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore”. Lo dice il segretario del Partito democratico in Sicilia, Anthony Barbagallo, ribadendo “vicinanza e solidarietà” al primo cittadino di Lampedusa e Linosa, oggetto degli “attacchi” da parte del segretario della Lega.
Un pattugliatore della Guardia di finanza è stato mandato a Lampedusa (Agrigento) dove, domattina, dovrebbe caricare circa 170 dei migranti presenti all’hotspot. Fra questa sera e domattina, la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 450 persone: 80, stasera, col traghetto di linea per Porto Empedocle (Agrigento), 200, domattina, con il traghetto di linea, e 170 con il pattugliatore delle Fiamme gialle. La maggior parte dei 450 trasferiti andrà al Cara di Bari.
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