25 Marzo 2020, 13:13
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Il virologo bacchetta il modo in cui è stata affrontata l’emergenza Coronavirus in Italia. E lo fa senza mezzi termini sul ‘Corriere della Sera’ (QUI l’articolo completo).
“La verità è che l’unico dato certo riguarda i decessi. Ed è da lì che bisogna partire per sapere quanti sono realmente i contagiati. Si scopre così che i numeri corretti sono purtroppo molto più alti di quelli che vengono diffusi e riguardano semplicemente i casi emersi e quindi hanno poco senso. Finalmente anche la Lombardia l’ha capito e ha deciso di dare la caccia al sommerso”. A parlare è il professor Andrea Crisanti, direttore dell’Unità complessa diagnostica di Microbiologia a Padova e docente di Virologia all’Imperial College di Londra.
L’esperto punta il dito: “Non riesco a spiegarmi come sia stato possibile sottovalutare le dimensioni dell’emergenza, quando erano sotto gli occhi di tutti: in Lombardia i malati saranno almeno 250mila, 150mila sintomatici e 100 mila asintomatici, in Italia ne calcolo 450mila… altro che 60mila”.
E ancora: “C’è molta gente che accusa sintomi non gravi e potrebbe essere positiva. Dovrebbero però cercare anche fra gli asintomatici testando le categorie più esposte, per cerchi concentrici. Ma penso anche che avrebbero dovuto farlo 20 giorni fa. E invece non c’è stata alcuna sorveglianza epidemiologica. Vedo persone che muoiono a grappoli. Questo è un fallimento della classe dirigente del Paese. Troppi morti”.
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25 Marzo 2020, 13:13