Enna, la sfida nel regno di Crisafulli | Il ‘barone rosso’ e i 3 sfidanti

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29 Maggio 2015, 11:55

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ENNA –  E’ l’unico comune siciliano al voto a non avere nella scheda elettorale il simbolo del Partito democratico, eppure Enna è la città in cui più si è discusso di Pd in questa lunga campagna elettorale. Dopo un infinito tira e molla con la segreteria romana, nonostante avesse vinto le primarie, Mirello Crisafulli è indubbiamente il candidato più discusso di questa campagna elettorale, che lo vede battersi per la poltrona di primo cittadino sostenuto dal suo partito, pur senza contare sul suo simbolo.

Ma nonostante l’abbia fatta da padrone per tutta la fase elettorale, Crisafulli (sostenuto anche da Ncd, Sicilia democratica e lista Torre) dovrà convincere il maggior numero di ennesi possibile per conquistare la stessa fascia tricolore a cui ambiscono i suoi rivali. Sono in quattro, infatti, i candidati sindaco che si sfidano nel capoluogo dell’entroterra siciliano: oltre al “Barone rosso”, si contano anche Angelo Girasole (L’altra città), Maurizio Dipietro (Patto per Enna, Amare Enna ed Enna rinasce) e Davide Solfato (Movimento 5 Stelle). E se Girasole punta ai temi dell’inclusione sociale, della tutela dell’ambiente, della differenziata e dell’acqua pubblica, Dipietro promette invece maggiori servizi e sviluppo del settore turistico come volano per l’economia ennese, mentre il pentastellato Solfato si impegna in caso di vittoria in un piano di smaltimento dell’amianto, oltre a puntare al taglio dei costi della politica.

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Ma un confronto tra i quattro candidati sui temi attorno a cui ruotano le rispettive campagne elettorali non è stato possibile organizzarlo, al punto che anche Confcommercio Enna, inizialmente promotrice di un faccia a faccia tra gli aspiranti sindaco, ha optato per 4 momenti separati in cui discutere coi quattro candidati. E intanto l’impossibilità di un confronto pubblico con Crisafulli è diventata motivo di ironia per la lista “L’altra città”, che ha organizzato un confronto pubblico con una sagoma di cartone con indosso due bretelle rosse. E chissà se oltre a strappare qualche sorriso, l’iniziativa non abbia strappato anche qualche consenso nella roccaforte di Mirello.

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29 Maggio 2015, 11:55

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