Era sulla bici rubata e modificata| Preso dopo il furto al bike sharing

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01 Febbraio 2019, 12:56

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PALERMO – Era a passeggio sulla sua “nuova” bicicletta rossa. Quest’ultima era senza parafango, modificata in vari punti, ma ancora riconoscibile. Ad individuarla, un dipendente dell’Amat a cui non è sfuggito il dettaglio: la sella e il cestino portaoggetti erano identici a quelli dei mezzi del bike sharing, il servizio dell’azienda di via Roccazzo che mette a disposizione cinquecento biciclette in quarantasei postazioni sparse in tutta la città.

Immediata la segnalazione alla polizia, che nel giro di pochi minuti ha rintracciato l’uomo in centro. In base a quanto ricostruito, la bici era stata rubata insieme ad un’altra, dagli stalli in via Archirafi, a pochi metri da via Lincoln. L’ennesimo furto ai danni dell’Amat, che in tre anni ha registrato quindici colpi, “con notevoli danni sia per l’azienda che per i palermitani che quotidianamente utilizzano e apprezzano il servizio”, precisa il presidente Michele Cimino.

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E la riparazione, in caso di furto, ha un costo di almeno duecento euro, considerando il danno al sistema di aggancio, ogni volta manomesso da chi entra in azione “sradicando” il supporto della rastrelliera portabici. Un modus operandi adottato anche dall’uomo rintracciato oggi dalla polizia: trovato in possesso della bicicletta ridipinta, è stato portato negli uffici della questura e sarà denunciato a piede libero, mentre proseguono le indagini per individuare l’altro mezzo rubato.

“Ringraziamo il nostro dipendente – aggiunge Cimino – che dopo aver riconosciuto la bici del bike sharing, ha permesso alla polizia di intervenire tempestivamente. La mobilità “dolce” va incentivata e non danneggiata, qui a Palermo registriamo un discreto successo del nostro servizio, sempre più utilizzato e apprezzato”.

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01 Febbraio 2019, 12:56

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