28 Novembre 2022, 05:42
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CATANIA – Si è trattato di un errore. Almeno questo è quello che è scritto, nero su bianco, su un documento della commissione straordinaria di liquidazione del Comune di Catania. L’organismo che si è insediato dopo il dissesto, per gestire la massa passiva di Palazzo degli elefanti, tra settembre e ottobre aveva pubblicato un elenco di beni immobili da vendere, per i quali le aste erano in fase di preparazione. Tra questi, i tecnici del ministero avevano inserito anche la Masseria Bicocca, nel quartiere di San Giorgio. Senza tenere conto, però, che per quell’immobile il municipio aveva ottenuto un finanziamento da 3,4 milioni di euro. Così, adesso, la vecchia masseria è stata rimossa dall’elenco delle vendite possibili. In sua sostituzione, però, appare l’ex Mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena.
La faccenda viene fuori il 28 ottobre quando il commissario straordinario Federico Portoghese delibera il Documento unico di programmazione 2022/2024, poi passato al vaglio del Consiglio comunale. Nel Dup c’è un capitolo che riguarda le alienazioni immobiliari. Cioè le case, i palazzi e i terreni considerati “non indispensabili” per i fini del Comune e, quindi, vendibili per fare cassa. Una speranza che gli uffici di piazza Duomo non hanno mai abbandonato, nonostante gli esiti quasi sempre insoddisfacenti di ogni procedura di vendita. Con la commissione straordinaria di liquidazione nel pieno dei suoi poteri, però, l’incomodo è passato ai tecnici. Che, già a settembre, avevano compilato un elenco di 19 beni da potere mettere all’asta.
Uno di questi era la Masseria Bicocca, alla periferia sud di Catania. Che, però, nel neanche troppo lontano 2020, era stata destinataria di 3,4 milioni di euro per la realizzazione del progetto “The other welcome“, per l’integrazione dei migranti regolari sul territorio comunale. Il finanziamento arriva dal ministero dell’Interno, tramite un bando messo in piedi nei giorni in cui a siedere al Viminale c’era l’oggi ministro delle Infrastrutture e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Vinto il bando, Palazzo degli elefanti era andato oltre e aveva affidato la progettazione a un raggruppamento di architetti e ingegneri per poco più di 110mila euro. Soldi e spese incompatibili con la messa all’asta della vecchia masseria.
Così la commissione si è affrettata a precisare che la Masseria Bicocca doveva essere rimossa dall’elenco delle alienazioni immobiliari, e che vi era stato inserito “erroneamente“. Tolta la masseria, lo stesso elenco viene ulteriormente emendato. Aggiungendo anziché eliminando. Spuntano quindi, tra i nuovi beni per i quali ipotizzare la vendita, altre cinque voci.
La prima è l’ex Mercato ortofrutticolo all’ingrosso di San Giuseppe La Rena, già sede dell’hub vaccini e tamponi per l’emergenza Covid-19 e di eventi come la Fiera dei morti. Di ambizioni di vendita si parla anche nel caso di un altro ex mercato, quello di via Santa Maria della Catena, tra via delle Medaglie d’oro e via Plebiscito. Le tre voci che mancano all’appello sono, invece, tre masserie, tutte nella zona di Librino: sono quelle denominate San Giorgio, Carcaci e Bummacaro. Per questi beni, acquirenti cercasi. Per avviarsi a passi più spediti verso la chiusura di una partita cominciata nel 2018: il pagamento dei debiti pre-dissesto.
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28 Novembre 2022, 05:42