Eruzione e voli cancellati |I diritti dei passeggeri

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16 Dicembre 2013, 11:20

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CATANIA – Oltre al danno la beffa. Non sono infatti previsti risarcimenti per le centinaia di passeggeri rimasti a terra a causa della chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa, dovuta alla nuova attività parossistica dell’Etna. Ad affermarlo sono le associazioni di consumatori che spiegano quale sia l’iter, di fronte a casi eccezionali come questo, per ottenere un risarcimento per il mancato volo. “Se la chiusura dello scalo o dello spazio aereo è dovuta a cause di forza maggiore – spiega Floriana Pisani, dell’ufficio legale del Codacons – i passeggeri hanno diritto solo ad essere riprotetti. Purtroppo – prosegue – di fronte a questo genere di emergenze, l’unico obbligo da parte delle compagnie aeree è quello di garantire un nuovo volo. L’indennizzo, infatti – sottolinea ancora – è dovuto in caso di ritardo ma non di calamità naturale”. Sono comunque numerose i reclami che, in queste ore, stanno raggiungendo la sede nazionale dell’associazione di consumatori.

Oltre alla possibilità di essere riprotetti su altri voli, però, esiste anche la possibilità di farsi rimborsare interamente il costo sostenuto per acquistare il biglietto. “E non al netto della tasse aeroportuali, come le compagnie aree sostengono – afferma Carmelo Calì, presidente della Confconsumatori etnea – ma fino all’ultimo centesimo speso”. Calì evidenzia come esista infatti la possibilità, per chi non voglia più viaggiare alle nuove condizioni e dunque preferisca rinunciare al volo cancellato, di chiedere e ottenere il rimborso di quanto speso.

“Questa è una delle classiche ipotesi che il regolamento comunitario classifica come “circostanza eccezionale” – spiega Calì. In questo caso – aggiunge – al passeggero non spetta l’indennizzo pecunario dovuto al ritardo o alla cancellazione del volo. Ma – prosegue – anche di fronte a circostanze eccezionali i passeggeri hanno dei diritti, come, innanzitutto quello all’assistenza”. Un aspetto che, però, non sembra esserci stato, stando almeno alle dichiarazioni di alcuni passeggeri a LivesiciliaCatania.

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Non solo. Secondo Calì, i passeggeri hanno anche diritto a chiedere di essere rimborsati per intero della spesa effettuata. Il passeggero rimasto a terra, dunque, anche in caso di calamità naturale ha diritto, non solo alla possibilità di farsi riproteggere sul primo volo utile, ma anche a rientrare della spesa effettuata per un biglietto mai utilizzato. “Su questo bisogna essere chiari – conclude il rappresentante di Confconsumatori – e confutare le tesi, infondate, delle compagnie aeree: il biglietto deve essere rimborsato fino all’ultimo centesimo”.

 

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16 Dicembre 2013, 11:20

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