14 Agosto 2014, 17:03
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CATANIA – E dire che il suggerimento di Wikipedia lascia davvero senza fiato: “Paesaggio alpino con l’aggiunta della visione del mar Ionio”. Tutto vero. Questo è Piano Provenzana, la stazione sciistica ed escursionista ubicata nel territorio del Comune di Linguaglossa, sul versante nord etneo a 1800m slm. Peccato però che quello stesso quadro si presenta agli occhi dei turisti come deturpato. È infatti la presenza diffusa della spazzatura, anche sulle vecchie colate, a spezzare ogni poesia. Si va dalle cartacce, alle lattine, fino a pannolini usati. I cassonetti, persino della differenziata, ci sono, ma saturi.
L’esterno della baita in legno predisposta a toilette gratuita, poi, non esprime affatto sentimenti di pulizia. I rifiuti sono incastonati con l’arredo. Dell’acqua corrente nei rubinetti, inoltre, neanche una goccia.
Insomma, non si tratta sicuramente di un bel vedere. Soprattutto in un momento dell’anno in cui, causa la spettacolare attività dell’Etna, il Piano è meta incessante di turisti italiani e non. “Da marzo in poi, il flusso non si è fermato: tedeschi, americani e soprattutto francesi”, riferisce un venditore di souvenir. Risultati confortanti se si pensa che nel 2002, quella stessa area, era stata distrutta dalla lava. Una vera e propria ripartenza che in quell’immondizia diffusa trova, tuttavia, un’incongruenza che fa a pugni con la proclamazione Unesco, avvenuta nel 2013, dell’Etna a patrimonio dell’umanità.
Il sindaco di Linguaglossa Rosa Maria Vecchio: “Sì, ci sono delle criticità. Come Comune – riferisce a LiveSicilia – stiamo monitorando l’area e abbiamo già chiesto all’Ecolandia, la ditta che si occupa della raccolta, di provvedere con un’azione supplementare. Loro – aggiunge – ci hanno già assicurato un pronto intervento”.
Situazione drammaticamente peggiore, invece, sul versante opposto del Vulcano. In pieno Parco dell’Etna, le Vigne di Adrano verserebbero in uno “stato di degrado e abbandono”. La denuncia arriva dall’Associazione Culturale Symmachia che ha diffuso sul proprio sito web le immagini sullo stato di salute dell’area. Un reportage tutt’altro che rassicurante: copertoni, mobili e sanitari, vecchi infissi, materassi. “Valuteremo – fanno sapere dall’associazione – la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, così come abbiamo fatto in passato. È vero – spiegano gli attivisti di Symmachia – che l’inciviltà di tante persone non ha confini, ma è altrettanto vero che bisogna porre una maggiore attenzione, intensificando la raccolta dei rifiuti presso i cassonetti e soprattutto azioni di controllo mirate a scongiurare la creazione di micro discariche abusive, in pieno Parco dell’Etna”.
L’auspicio dell’associazione adranita è “di non assistere ad uno scarica barile sulle competenze per intervenire. L’Amministrazione comunale farebbe bene a sostituirsi alla Provincia di Catania, così come avvenuto in tantissime analoghe occasioni in altri Comuni, come, ad esempio, a Biancavilla quando noi – raccontano – abbiamo chiesto la bonifica di contrada Torrette”.
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14 Agosto 2014, 17:03