Politica

Europee, il puzzle del “chi vota chi” nel consiglio comunale di Palermo

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10 Maggio 2024, 00:36

4 min di lettura

PALERMO – La campagna elettorale per le prossime Europee è ormai entrata nel vivo e le grandi manovre della politica sono partite anche al consiglio comunale di Palermo. Sono tre gli inquilini di Sala Martorana in lista ma quasi tutti si stanno spendendo per portare preferenze al candidato di riferimento e non senza sorprese.

I tre candidati

Dei tre consiglieri candidati in prima persona, un è di maggioranza e due sono di opposizione. Nel centrodestra cittadino corre Giuseppe Milazzo, in cerca di conferma: eletto cinque anni fa con Forza Italia, ora prova il bis con Fratelli d’Italia; a sinistra sono scesi in campo Giuseppe Lupo, del Partito democratico, e Antonino Randazzo, del M5s.

Grandi manovre

Il risultato delle Europee sarà decisivo anche per determinare i futuri equilibri della politica locale: il sindaco Roberto Lagalla ha da tempo annunciato un ritocco della giunta a metà mandato, quindi fine anno, ed è evidente che i rapporti di forza interni alla maggioranza avranno un loro peso, così come quelli dentro i partiti che si misureranno sulle possibili terzine nelle urne e sul risultato alle Amministrative dei grandi centri, Bagheria e Monreale in primis.

Nessuna incompatibilità

Altro fattore sarà il possibile subentro dei primi dei non eletti. La legge non prevede incompatibilità tra la carica di deputato Ue e di consigliere comunale e infatti Milazzo non si è mai dimesso; se lo facesse, in caso di elezione, al suo posto entrerebbe in consiglio Valentina Caputo.

Nel Pd il primo dei non eletti è Fabio Teresi, vicino ad Antonio Rubino, e non è un mistero che quest’area sosterrà in blocco Lupo; nel M5s toccherebbe invece all’ex consigliera comunale Viviana Lo Monaco, visto che il regolamento interno dei grillini imporrebbe un passo indietro a Randazzo.

Forza Italia, corsa a quattro

La sfida più attesa è quella dentro Forza Italia, lista verso cui dirotteranno i propri voti quattro partiti: oltre agli azzurri anche Noi Moderati di Saverio Romano, gli autonomisti di Raffaele Lombardo e i cuffariani. I bookmaker prevedono un exploit che potrebbe portare a due seggi, almeno nelle Isole, per i quali sono in lizza Caterina Chinnici, Massimo Dell’Utri, Marco Falcone ed Edy Tamajo.

Tra i sette consiglieri forzisti di Palermo, sei sono compatti nel sostegno a Tamajo; unica voce fuori dal coro Gianluca Inzerillo, che ha lasciato la squadra dell’assessore regionale alle Attività produttive per sostenere il titolare dell’Economia. A votare Falcone sarà anche l’ex coordinatore azzurro Gianfranco Micciché, che si spende pure per Chinnici.

I cinque cuffariani, dopo il patto siglato a Roma, dirotteranno i voti su Dell’Utri, mentre gli autonomisti (che a Sala Martorana non hanno rappresentanti) su Chinnici. Fin qui le preferenze “secche”, anche se il sistema elettorale prevede fino a tre preferenze rispettando l’alternanza di genere, il che vuol dire che molti potrebbero optare per il voto incrociato all’interno della lista.

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La partita dentro FdI

Più complessa la partita dentro Fratelli d’Italia. I due consiglieri che fanno capo alla corrente di Alessandro Aricò, ossia Antonio Rini e Germana Canzoneri, sostengono la terzina composta da Giorgia Meloni, Giuseppe Milazzo e Giusy Savarino, ossia i due candidati della Sicilia occidentale. Il gruppo Milazzo invece destinerà la terza preferenza a Ruggero Razza, in base a un accordo Palermo-Catania che ha l’obiettivo di superare Massimiliano Giammusso, vicino a Salvo Pogliese. Stessa strategia per il gruppo Mineo, vicino a Carolina Varchi.

Il gruppo che fa capo a Manlio Messina, di cui è esponente di primo piano l’assessore Francesco Scarpinato, potrebbe invece confluire su Elvira Amata.

Lega e lista del sindaco

Più variegata la situazione nel gruppo che fa capo a Roberto Lagalla. L’assessore Fabrizio Ferrandelli non darà indicazioni di voto, così come Leonardo Canto, Pino Mancuso e Ninni Abbate; Dario Chinnici sosterrà la lista Stati uniti d’Europa.

Nella Lega l’assessore Alessandro Anello punta su Annalisa Tardino, mentre Sabrina Figuccia non si espone per il suo ruolo di coordinatrice provinciale; non è un mistero, però, che il fratello Vincenzo sia in ottimi rapporti con Ester Bonafede e Raffaele Stancanelli.

I movimenti in casa dem

Teresa Piccione è tra i big sponsor di Giuseppe Lupo, su cui confluisce anche Antonio Rubino: l’area cattolica dei dem palermitani voterà per Lupo e per la segretaria nazionale Elly Schlein. La corrente che fa capo ad Antonello Cracolici, rappresentata in consiglio dal capogruppo Rosario Arcoleo, ha invece stabilito la terzina: Lidia Tilotta, Lupo e Schlein. A spingere nelle urne per la sola Tilotta sono invece Massimiliano Giaconia e Mariangela Di Gangi di Progetto Palermo.

Il sostegno a Orlando

Leoluca Orlando, candidato con Avs, potrà contare sull’appoggio del fedelissimo Fabio Giambrone, passato al Misto, dell’ex candidato sindaco Franco Miceli e di Alberto Mangano (Progetto Palermo).

Gli indecisi

Tra chi non si è ancora schierato figurano, oltre quattro componenti su cinque della lista del sindaco, anche i consiglieri di Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi, così come l’ex dem Carmelo Miceli, il cui elettorato però si dividerà tra l’appoggio al Pd e quello a Forza Italia.

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10 Maggio 2024, 00:36

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