08 Aprile 2019, 19:45
3 min di lettura
Ha deciso di rinunciare alla candidatura alle Europpe nella lista del Partito democratico. Giuseppe Antoci, ex Presidente del Parco dei Nebrodi – vittima di un gravissimo attentato mafioso nel maggio 2016 – ha fatto un passo indietro, quando ormai sembrava certa la sua presenza tra i candidati Dem. I motivi? All’estero non poteva essere garantito il regime di tutela attualmente applicato all’ex amministratore.
Antoci è stato Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018. Per il suo impegno civile e la sua lotta alla mafia Andrea Camilleri lo ha definito “un eroe dei nostri tempi” e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito dell’Onoreficenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Tra i molteplici premi e riconoscimenti nazionali ed Internazionali , il “Financial Times”, nel novembre 2018, ha dedicato alla lotta alla mafia e alla storia di Antoci la prima pagina e la copertina del Magazine allegato.
Di Antoci, nelle scorse settimane, si era insistentemente parlato come probabile capolista nei collegi del Sud o delle Isole considerandola, da più parti, come una candidatura forte sia sul piano del voto d’opinione sia perché legata e voluta da tanti soggetti autorevoli del Partito Democratico anche in altre regioni fuori dalla Sicilia. Ma come detto è arrivato il sofferto “no”, proprio nelle ore in cui i Dem stanno ultimando le liste, finora aperte anche in attesa della disponibilità di Antoci. In Sicilia confermate le uscenti Caterina Chinnici (sarà capolista) e Michela Giuffrida. Dentro anche il medico di Lampedusa Pietro Bartolo e Virginia Puzzolo, catanese, espressione di Siamo Europei di Carlo Calenda. Nelle prossime ore arriveranno gli altri nomi. Tra i quali non ci sarà quindi quello di Antoci.
“Il mio impegno antimafia continuerà senza sosta e senza indugio – dichiara – improntando, insieme alle migliori intelligenze antimafia del Paese, una forte azione di riattivazione di tutti quei circuiti territoriali e associativi che possano rendere la lotta alle mafie non una vicenda riservata ad alcuni, ma un progetto sociale e culturale condiviso e aperto che coinvolga le tante persone per bene che ogni giorno, facendo il loro dovere, fanno della Legalità un’azione quotidiana di promozione dei diritti e di uno sviluppo realmente sostenibile. Devo però, in questo momento, salvaguardare la serenità mia e della mia famiglia – continua Antoci – e soprattutto oggi che, con l’applicazione della norma e del Protocollo di Legalità e grazie a Magistratura e Forze dell’Ordine, si stanno eseguendo decine di operazioni di servizio con relativi arresti e sequestri, il mio spostamento all’estero provocherebbe una forte diminuzione delle mie condizioni di sicurezza considerato che, come sembra, il regime di tutele in atto applicatomi in Italia non verrebbe integralmente replicato all’estero”. Insomma, un “trasferimento” in Belgio avrebbe rischiato di mettere a repentaglio la vita di Antoci. Il suo “protocollo” aveva fatto emergere la presenza della mafia dietro lo sfruttamento dei fondi europei destinati all’Agricoltura. Un atto, quello di Antoci, che è consistito nell’abbassare la soglia entro la quale diventava obbligatoria la certificazione antimafia. Uno strumento oggi utilizzato anche in altre regioni d’Italia. Anche per questo motivo il trasferimento all’estero sarebbe stato assai rischioso.
“E’ per tale motivo – ha concluso quindi Antoci – ed anche per il lavoro che sto portando avanti in Italia, che ho deciso di non candidarmi alle elezioni Europee del prossimo maggio. Ringrazio di cuore Nicola Zingaretti per la stima che mi ha sempre dimostrato e per il suo desiderio di vedermi candidato nelle liste del PD, sono certo che il suo percorso di rinnovamento del Partito Democratico porterà presto grandi soddisfazioni ”.
“Comprendo ovviamente le ragioni di
Giuseppe Antoci, e sono io a ringraziarlo di cuore per le sue
battaglie contro la mafia e la criminalità organizzata. Insieme,
sono sicuro, troveremo nel futuro altre forme per collaborare e
portare avanti le nostre comuni azioni per la legalità”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Pubblicato il
08 Aprile 2019, 19:45