Progetti bloccati per 4 milioni |D’Urso: “Che fine hanno fatto?”

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08 Gennaio 2013, 07:00

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CATANIA – Quasi 4 milioni di euro spesi in progettazione mai diventata realtà. Tuccio D’Urso, direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico e per la sicurezza sismica, istituito nel 2002 insieme ai poteri speciali dell’allora sindaco Umberto Scapagnini, parla dei progetti per milioni di euro predisposti ma rimasti sulla carta. “Sono tutti progetti volti alla democratizzazione del territorio – afferma a LivesiciliaCatania – che ho lasciato e che non si sa che fine abbiano fatto”.

In particolare, D’urso si riferisce a quanto predisposto allora in materia di trasporto pubblico. “Innanzitutto, la linea veloce per connettere la città ai Comuni vicini – spiega – con la quale abbiamo approvato anche le progettazioni delle Ferrovie dello Stato, che prevedono il passante di Catania e una metropolitana di superficie da Acireale fino a Fontanarossa, con le fermate in città. Questa linea si può realizzare dopodomani – sottolinea – se si risolve il problema del passaggio del treno, o sugli Archi della Marina o sotto il ponte”. Ipotesi, entrambe, osteggiate dalla società civile e dalla stessa amministrazione, sindaco Stancanelli in testa, per via dell’impatto profondo che entrambe avrebbero sul cuore del storico cittadino.

“La seconda metropolitana di Catania è la Circumetnea, di cui l’Ufficio speciale ha approvato la progettazione da piazza Stesicoro fino all’Aeroporto” – prosegue D’Urso – e, a livello viario, abbiamo progettato una tangenziale urbana tutta in territorio cittadino, una sorta di anello stradale: il Tuc, Tangenziale urbana di Catania, che abbiamo chiamato “strada della democrazia” perchè unisce tutti i quartieri periferici della città”. Tra i lasciti dell’Ufficio, il sistema di trasporto pubblico urbano di superficie, il Situs, ovvero ua serie di interventi sulla viabilità esistente, costato in progettazione ben 3,5 milioni di euro. “Come linee di grande mobilità pubblica, l’ufficio speciale prevedeva sei linee veloci, quattro di superdficie e due sotterranee – conclude l’ex dirigente del Comune. Le linee sotterranee noi le abbiamo lasciate approvate dall’allora sindaco-commissario Scapagnini e in corso di realizzazione. Le altre, quelle di superficie, cioè il SITUS, le abbiamo lasciate progettate, pronte per essere appaltate”. Questo avveniva fra il 2005 e il 2006.

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“È vero che ci sono stati tanti i progetti approvati che abbiamo trovato in quello che era l’ufficio speciale- precisa a LiveSiciliaCatania Marina Galeazzi, dirigente dell’ex Ufficio per l’emergenza traffico – ma è altrettanto vero che questi non erano finanziati. Il Comune ha cercato i finanziamenti – aggiunge – ma non si sono ancora configurate le condizioni economiche”. Non solo. La Galeazzi sottolinea anche le difficoltà nel riorganizzare un ufficio ospitato in differenti sedi, oltre a quella economica, legata alle fatture arrivate dopo che D’Urso era già tornato alla Regione. “È stato necessario riorganizzare tutto – prosegue la dirigente – ma, soprattutto, far fronte alle necessità economiche. Io – specifica – per certo  ho liquidato 10 milioni di euro”.

Quanto alla necessità di dare seguito a quanto previsto e approvato in tema di mobilità e trasporti, la Galeazzi afferma: “Questi progetti attengono a quello più ampio di riorganizzazione della viabilità. Non appena sarà messa a regime la programmazione, si valuterà se progedere all’attuazione o rivisitarli in base a come si configurerà la mobilità”.

 

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08 Gennaio 2013, 07:00

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