08 Marzo 2022, 12:09
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PALERMO – Il fatto non sussiste. La Corte di appello ribalta la sentenza di primo grado e assolve il commercialista Giovanni Giammarva ed ex presidente del vecchio Palermo calcio.
Il processo riguardava le presunte false comunicazioni alla Covisoc. In primo grado Giammarva era stato condannato a 8 mesi e 10 giorni, con la sospensione condizionale, perché – così scriveva il giudice – il suo sarebbe stato un apporto consapevole perché non era solo il presidente, ma anche un professionista esperto.
In appello non regge la ricostruzione che l’imputato, difeso dall’avvocato Antonio Gattuso, fosse “consapevole della falsa rappresentazione patrimoniale della Us Città di Palermo e nella veste di presidente del Palermo Calcio ha contribuito alla commissione del reato”.
Giammarva rimase in carica dieci mesi. Furono mesi caldissimi, poi culminati nella cessione ad Arkus Network e nel crac del Palermo, sulle cui ceneri è nata una nuova società.
In particolare il processo riguardava la “falsità del credito Alyssa”, e cioè la società che sfruttava il marchio rosanero. La cessione dei diritti fu iscritta in bilancio per 40 milioni.
Giammarva sarebbe stato a conoscenza delle manovre per nascondere alla Covisoc, l’organismo di vigilanza sulle società di calcio quotate in borsa, la reale situazione patrimoniale.
Il commercialista ha sempre sostenuto la correttezza del suo comportamento e che la Covisoc fosse al corrente di tutti i dettagli del passaggio Mepal-Alyssa. Ed ancora: che non fosse lui in quel momento il soggetto tenuto ad effettuare le comunicazioni alla Covisoc.
Solo le motivazioni, che saranno depositate entro 90 giorni, a chiarire il percorso seguito dai giudici. Un percorso che potrebbe incidere nel troncone principale del processo, dove non è più imputato Maurizio Zamparini deceduto l’1 febbraio.
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08 Marzo 2022, 12:09