Falsi permessi di soggiorno |Prosciolto sacerdote a Siracusa

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01 Febbraio 2014, 19:03

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SIRACUSA – “Sono contento che si è messa la parola fine ad una vicenda per me dolorosa, sono stati cinque anni molto difficili. Sono stato accusato di reati gravissimi, di essere all’interno di una associazione per delinquere, di sfruttare le miserie altrui, di lucrare sulle disgrazie dei migranti”. Lo ha detto, in conferenza stampa, padre Carlo D’Antoni, parroco della chiesa di Bosco Minniti, a Siracusa, ieri prosciolto dal gip nell’inchiesta su falsi permessi di soggiorno a immigrati in cui rimase coinvolto il 9 febbraio 2010 con altre 13 persone.

L’indagine della polizia era coordinata dalla Procura di Siracusa e poi una parte passo’ a Napoli. Il gip napoletano aveva confermato i domiciliare per il sacerdote. “Finalmente questo incubo è finito e non posso non ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto, che mi sono state vicine con attestati di stima da tutta Italia”. “In questi anni – conclude Carlo D’Antoni – la parrocchia non ha smesso di portare avanti la sua azione in favore dei poveri e degli immigrati e nonostante il colpo accusato sia stato pesante, continueremo nella nostra missione d’accoglienza. Il gip siracusano che ha sentenziato il non luogo a procedere per D’Antoni, che era accusato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’illecita permanenza di immigrati e falso ideologico in atto pubblico, ha rinviato a giudizio 5 persone, tra cui l’avvocato Aldo Valtimora, prosciogliendo un altro indagato.

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01 Febbraio 2014, 19:03

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